sabato 21 gennaio 2012

Italia e vendita di armi

Italia e vendita di armi leggere. Record poco lusinghiero. Nel biennio 2009/2010, l’Italia ha esportato armi leggere ad uso civile per oltre un miliardo di euro, facendo segnare un aumento del 10% rispetto al biennio precedente. Lo sottolinea un rapporto diffuso oggi da Archivio Disarmo, istituto di ricerca con base a Roma, dal titolo “Armi leggere, guerre pesanti”.
Dallo studio emergono le contraddizioni derivanti dal fatto che le procedure e i divieti previsti per le armi comuni da sparo sono diverse da quelle previste dalle legge 185/90 che si occupa dei trasferimenti di armi ad uso militare ed è tuttora considerata una delle legislazioni più avanzate in Europa.
Nel complesso, i paesi dell’Unione Europea sono stati destinatari del 42% dei materiali esportati, seguiti dall’America settentrionale (27%) e dall’Asia (11%). Dei primi venti paesi importatori fanno parte Malesia, Venezuela e Libia.
 Preoccupante è poi secondo il rapporto il più 20% fatto registrare dalle esportazioni verso i paesi nordafricani, in particolare verso il Marocco e la Libia.
Singolare è infine il caso del Camerun che, dopo il Sudafrica, è il maggior importatore di armi leggere italiane in Africa, seguito dalla Repubblica del Congo (Brazzaville). A preoccupare di più sono però le esportazioni verso la Repubblica democratica del Congo. Quadro ben poco invidiabile.

 

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