martedì 17 gennaio 2012

Novità curiose arrivano dal Disco di Festo. Crederci o non crederci è soggettivo ma la notizia di un libro sull'argomento è oggettiva ed attirerà l'attenzione di molti.
Il  Disco di Festo, il più discusso tra i reperti archeologici mai rinvenuti, ha il suo decifratore dopo oltre un secolo dal suo ritrovamento. La misteriosa ricercatrice che si nasconderebbe dietro al sito internet www.ildiscodifesto.it, non solo affermerebbe di aver decodificato il reperto ma asserirebbe anche che, grazie allo straordinario messaggio racchiuso nel codice, ha potuto studiare malattie genetiche come la sclerosi laterale amiotrofica, la sindrome di Down, l’acondrogenesi, la leucemia mieloide cronica, il linfoma di Burkitt e l’autismo sotto una luce completamente nuova che nulla ha a che vedere con l’approccio scientifico utilizzato dall’umanità del nostro tempo. Il disco, infatti, raffigurerebbe i due filamenti di DNA che compongono il genoma umano. I nostri antenati, come se avessero utilizzato una grande lente di ingrandimento, hanno fotografato il processo di meiosi durante il quale l’informazione di origine materna e quella di origine paterna si fondono per dare vita ad una nuova creatura: il lato A contiene l’informazione materna, il lato B l’informazione paterna. Cromosoma per cromosoma, i nostri progenitori ci hanno tramandato il segreto della vita descrivendo esattamente come avviene l’incastro dei geni dal momento in cui le due informazioni genomiche si incontrano e comincia a formarsi l’embrione. Non solo appare sorprendente che i nostri avi conoscessero così dettagliatamente il funzionamento del DNA, ma è del tutto singolare la precisione con cui ci hanno spiegato, gene per gene, le aberrazioni cromosomiche che possono presentarsi durante il processo di crossing-over, tra cui la delezione, la duplicazione, la traslocazione, l’inversione e la formazione del cosiddetto “cromosoma ad anello”. La decodifica del Disco di Festo rappresenterebbe la prova  che i nostri antenati ci hanno lasciato dei messaggi che potevano essere compresi solo nel 2012, considerato l’anno del risveglio spirituale dell’umanità.

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