martedì 31 gennaio 2012

Ponte sullo stretto: la saga prosegue.

Per più di quarant’anni si è parlato della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo scorso 20 gennaio 2012, con il decreto legge varato dal Governo Monti che prevedeva di definanziare il progetto del manufatto stabile per indirizzare le risorse pari a 1,6 miliardi verso programmi di piccole opere sul territorio, sembrava essere stata posta una pietra tombale sul progetto tanto discusso e mai realizzato. Ma il Sindaco di Messina, l’On. Giuseppe Buzzanca, non ci sta: “ Per la questione Ponte sullo Stretto di Messina siamo stanchi delle incertezze. Siamo stanchi del rimpallo di responsabilità tra Governo nazionale e Cipe. – ha dichiarato Buzzanca- Siamo stanchi di sentire esultare chi in qualche maniera prima aveva auspicato che il Ponte nascesse. Siamo stanchi del cambio continuo di idee”. Il Primo Cittadino, facendo riferimento all’incoerenza di alcuni politici prima favorevoli e adesso improvvisamente contrari alla costruzione del Ponte sullo Stretto, ha colto l’occasione per sferrare un ennesimo attacco mediatico al senatore D’Alia, con cui i rapporti sembrano peggiorare sempre di più (Dopo che, negli ultimi mesi, D´Alia non ha perso occasione per criticare Giuseppe Buzzanca per il suo doppio incarico di Sindaco di Messina e deputato alla Regione Sicilia): “ Oggi sentiamo che l’avvocato D’Alia si dice contrario da sempre al Ponte. Non ci risulta: abbiamo sottoscritto insieme, nel 2008, un programma che prevedeva la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.” Il Sindaco ha tuonato:“ Bisogna fare una ”operazione chiarezza”. Bisogna sapere fin da adesso che vi sarà certamente una richiesta di risarcimento di danni da parte della ditta che eventualmente non potesse avere la possibilità di iniziare i lavori della costruzione. Ma anche noi, noi Comune di Messina, oltre alle altre realtà che si dovranno inserire in questo meccanismo di risarcimento di penali, chiederemo i danni. Perché la nostra città, in questi ultimi decenni, ha costruito il proprio modello di sviluppo impiegando risorse umane e finanziarie pensando al Ponte, immaginando quella realtà che, insieme alle opere compensative, avrebbe dato un nuovo volto alla città di Messina. La storia senza fine de ponte senza pace!

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