domenica 29 luglio 2012

Banche del Tempo


Quante volte ci si ritrova a cercare un idraulico, un meccanico, una sarta? Spesso è difficile reperire questi professionisti quando si ha bisogno di un lavoretto veloce e, allora, si pensa di chiedere aiuto al vicino, all'amico, al collega, con la promessa di sdebitarci il prima possibile.

Più o meno su questo meccanismo di “aiuto reciproco” si basano le cosiddette Banche del Tempo, che hanno l'obiettivo di promuovere un moderno concetto di solidarietà locale: dai quartieri alle città, dai luoghi di lavoro alle abitazioni. Si risponde ad una necessità con una risorsa e l'unità di misura non è il denaro, ma il tempo: si crea, in sostanza, una rete amica per uno scambio di prestazioni alla pari (senza differenze d'età, istruzione, ceto sociale).
L'ora del pensionato che si offre per annaffiare le piante vale esattamente quanto l'ora della baby-sitter o del commercialista che aiuta a compilare un modulo. Analizziamo più in dettaglio questa interessante realtà.

COME FUNZIONANO
Chi sceglie di aderire ad una BdT decide in piena autonomia quali attività e/o servizi mettere a disposizione nella propria comunità di riferimento, aprendo un conto corrente. La particolarità? Non si depositano euro, ma ore.

Se, ad esempio, il signor Antonio ripara la lavatrice alla signora Anna e impiega 2 ore del suo tempo, acquisterà un credito “di pari importo” per usufruire a sua volta di un altro servizio presente in banca (ad esempio la spesa a domicilio).
Le BdT, infatti, permettono a tutti gli aderenti di aiutarsi per incombenze quotidiane o per scambiare conoscenze (organizzando corsi di computer, di lingue, di pittura ecc.): si dà per ricevere, a costo zero. Antonio non dovrà essere “risarcito” delle sue 2 ore obbligatoriamente da Anna, ma da qualsiasi altro aderente all'associazione.


Il Marchese

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