domenica 31 marzo 2013

Grillo: 'No a badanti'. Pd e Pdl, saggi non risolutivi



Renzi: 'Fase difficile, si chiuderà se lavoriamo con impegno'. Meloni: 'Faranno gli stessi errori commessi dai tecnici'


ROMA - ''Al momento è la miglior soluzione possibile in un Paese che ha visto Parlamenti svuotati di ogni autorità e significato''. Cosi' il sito di Beppe Grillo commenta la soluzione individuata ieri da Napolitano che, secondo il post non firmato, puo' in qualche modo rispondere alla necessita' di ''ridare al Parlamento la sua centralità''. Per farlo, pero' ''e' urgente istituire le Commissioni'' perche' ''il Paese ha bisogno di un parlamento funzionante'' e non di ''fantomatici negoziatori'' o di "badanti della democrazia"."Il presidente Napolitano - si legge sul blog del leader a Cinque Stelle - ha confermato ieri le nostre posizioni su Parlamento e Governo. In sostanza ha affermato che un governo (mai sfiduciato...) è in carica, sebbene limitato agli affari correnti, e sta operando in collaborazione con il Parlamento, anzi solo previo consenso del Parlamento".
CICCHITTO: DA SAGGI SUBITO PROGRAMMA E PRESTO NUOVO GOVERNO - "L'operazione dei saggi adottata dal Presidente Napolitano ha un senso di coerenza con il nostro ordinamento generale, se nello spazio di sette-dieci giorni massimo gli esperti ci danno la traccia di un programma condivisibile dalle forze politiche impegnate nella governabilitàche danno sbocco ad essa impegnandosi a dar vita ad un nuovo governo che in tempi ragionevoli ma rapidi deve avere la fiducia del Parlamento". Lo sostiene Fabrizio Cicchitto (Pdl) in una nota.
FRANCESCHINI, SAGGI? UTILI MA NON RISOLUTIVI - I cosiddetti 'saggi' individuati ieri da Napolitano per uscire dall'impasse politica "sono una soluzione utile, che può aiutare, ma che non può essere sostitutiva del luogo in cui certe decisioni si devono prendere, ovvero il Parlamento". Lo ha affermato a "In Mezz'ora" su Rai Tre Dario Franceschini del Pd aggiungendo che "non mi pare siano una soluzione risolutiva".
BRUNETTA, SAGGI? NON CREDO RISOLVERANNO PROBLEMA - "Il prolungarsi della crisi politica, apertasi con le dimissioni del governo Monti l'8 dicembre 2012, mette a rischio gli interessi dell'Italia. Le elezioni hanno indicato l'accordo fra Pdl e Pd come unico governo possibile. A questo non si è giunti per esplicito rifiuto di Pierluigi Bersani e per silente acquiescenza del resto del suo partito". Lo afferma in una nota il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta. "Ora - prosegue Brunetta - il presidente della Repubblica prova a prendere altro tempo, chiedendo a dieci soggetti di indicare un programma e un percorso. Tale iniziativa, credo non cambierà i dati del problema. E, del resto, occorre rimediare a un grave guasto costituzionale: il governo in carica per il disbrigo degli affari correnti non ha mai ricevuto la fiducia, in questa legislatura. E', a tutti gli effetti, un non governo. Era ragionevole - conclude - tale condizione durasse il tempo necessario per superare la crisi. Non lo è che si protragga oltre".
RENZI, FASE DIFFICILE SI CHIUDERA' SE LAVORIAMO CON IMPEGNO - "La cosa importante è che l'Italia recuperi fiducia, entusiasmo e orgoglio di essere quello che l'Italia è, cioé una grande nazione. Sono momenti difficili, talmente delicati; credo che se ciascuno di noi farà il proprio mestiere per bene con grande impegno e grinta, allora anche questa fase difficile si chiuderà". Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, stamani, in occasione delle manifestazioni per il tradizionale "scoppio del carro" in piazza del Duomo.
OLIVERO: 'SAGGI' STRADA CHE COSTRINGE A RIFORME - La scelta del comitato "é saggia e lungimirante e costringe la politica a misurarsi con la realtà concreta" e con la necessità delle riforme. Lo afferma il coordinatore di Scelta Civica, Andrea Olivero, secondo il quale i 'saggi' "possono indicare o circoscrivere terreni di possibili intese, a quel punto tutti saranno messi di fronte alle proprie responsabilità ".
MELONI, CON SAGGI STESSI ERRORI FATTI CON TECNICI - "Con tutto il rispetto per il presidente Napolitano, di cui non metto in dubbio la buona fede, stiamo ripercorrendo gli stessi errori che hanno consentito la nascita del governo Monti". E' quando dichiara Giorgia Meloni, deputato e fondatore di Fratelli d'Italia. "L'idea che pochi tecnici non eletti da nessuno o pochi politici con idee contrapposte, possano offrire soluzioni all'Italia senza ricorrere a dei compromessi al ribasso su ogni tematica - osserva Meloni - è un'utopia che abbiamo già pagato a caro prezzo nel corso dell'ultimo anno. E così, nel frattempo che alcuni illustri accademici, tutti uomini e con almeno mezzo secolo di vita, disquisiranno amabilmente intorno ai problemi della nazione, l'Italia continuerà a soffrire sotto un governo Monti 'ad libitum'. Della serie: fine pena mai".
ALEMANNO: SAGGI GRANDE INTUIZIONE,SPERO LAVORO RIESCA - "Mi sembra una grande intuizione. speriamo che dal lavoro di questi saggi venga un territorio d'intesa, una base d'intesa, che ci permetta finalmente di sbloccare la situazione delle riforme istituzionali e di dare una spinta per la fuoriuscita dalla crisi economica. Mi auguro sinceramente che questo esperimento di Napolitano abbia un risultato positivo". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno commentando le scelte del Capo dello Stato a margine dell'inaugurazione di un tempio buddista a Roma.
SANTANCHE': SANCITA SCONFITTA PD, DOPO SAGGI VOTO - La scelta di Napolitano del comitato di saggi suona "come la sconfitta di Bersani, dei 'giovani turchi' e di quanti dicevano 'mai col Pdl, mai con Berlusconi'. Tutti smentiti". Lo afferma in un'intervista alla Stampa Daniela Santanché sottolineando che "vince la tesi su cui abbiamo insistito dal primo giorno: sbaglia chi rifiuta di unire le forze, di concentrarsi sulle urgenze dell'Italia, sui problemi della gente". Bersani, aggiunge, "viene consegnato al passato. E' il sesto leader Ds-Pds-Pd messo fuori gioco da Berlusconi in 19 anni. E con lui la sua linea, che non gli ha permesso di indossare la maglia della Nazionale e della responsabilità. Che ha trasformato la crisi politica in una questione personale".

(ANSA)

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