giovedì 30 maggio 2013

Vaccino jolly contro tutte le influenze
Risultati positivi dai primi test

Stati Uniti, la molecola funziona contro ceppi diversi. Gli esperti: “Aperta la strada verso l’immunizzazione universale”


Vaccino jolly contro tutte le influenze Risultati positivi dai primi test di ELENA DUSI

UN NUOVO VIRUS dell’influenza si sta espandendo in Cina. Un altro, che crea sintomi respiratori molto severi, è arrivato in Europa dal medio oriente. Al timore di una nuova pandemia i laboratori rispondono intensificando la ricerca di un nuovo vaccino, che sia capace di difenderci da varianti diverse del virus e che possa essere prodotto in pochi giorni o settimane, invece dei mesi necessari fino a ora. Uno studio pubblicato ieri su Nature segna un passo avanti in questa direzione. Sfruttando le tecniche della nanotecnologia, un’équipe della casa farmaceutica Sanofi a Cambridge, negli Stati Uniti, con la collaborazione dei National Institutes of Health, ha ottenuto una sostanza immunizzante più efficace dei vaccini attuali e capace di coprire contro ceppi diversi del virus dell’influenza. I primi test sui furetti sono stati promettenti, anche se le tappe necessarie per verificare la sicurezza sull’uomo richiederanno diversi mesi.

I ricercatori sono partiti dalle proteine che si trovano sulla superficie del virus, e che devono essere riconosciute dal nostro sistema immunitario affinché si scateni l’attacco da parte dell’organismo. A queste proteine è stata fissata una nuova molecola, frutto delle nanotecnologie, che ha aumentato la capacità del sistema immunitario di innescare una risposta. «Il vaccino funziona contro ceppi diversi dell’influenza ed è un passo avanti per arrivare a un’immunizzazione universale» spiega Gianni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. «Se si rivelasse efficace nell’uomo come lo è stato nei furetti, sarebbe un grande risultato, ottenuto grazie alla genomica e alle nuove tecnologie ». Ogni anno l’influenza colpisce in Italia 6 milioni di persone.

Un’altra tecnica è stato pubblicata la settimana scorsa su Science Translational Medicine. La Novartis e lo scienziato americano Craig Venter (uno dei protagonisti del sequenziamento del genoma umano) hanno battuto il record dei “cento metri”, creando da zero un vaccino contro l’influenza in 4 giorni e 4 ore. Anziché aspettare che nel loro laboratorio arrivasse il virus vero e proprio, gli scienziati americani si sono fatti recapitare la sequenza del Dna del microrganismo. Hanno poi ricreato il genoma in laboratorio, inserendolo in alcune cellule prelevate da reni di cane. Le cellule, seguendo diligentemente le istruzioni del codice genetico, hanno iniziato a produrre segmenti del virus. Grazie a questi elementi è stato possibile realizzare il vaccino in un tempo record. In caso di nuova pandemia, sostengono i ricercatori, la rapidità diventa il jolly capace di fare la differenza.


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