sabato 29 giugno 2013

Quel che resta della Citta' della Scienza

L'Ansa partecipa alla sfida che vede insieme Napoli, Campania, Italia e UE


 I resti del museo di Citta' della Scienza distrutto da un incendio lo scorso 4 marzo


 Il presidente della Camera, Laura Boldrini, in visita alla Citta' della Scienza accompagnata da Vittorio Silvestrini

 De Magistris

NAPOLI - Un ritratto di Albert Einstein sorridente all'ingresso di quello che resta di Città della scienza dopo il rogo del 4 marzo scorso: è l'immagine, in netto contrasto con lo scenario di distruzione, che ha accolto gli operatori del Museo napoletano che oggi, dopo il dissequestro deciso dalla Procura di Napoli, hanno potuto rimettere piede in quello che una volta era uno dei musei didattici più visitati d'Italia. L'area sembra essere stata colpita da un borbandamento, con enormi cumuli di ferro attorcigliato, quello che resta di ciò che una volta costituiva l'anima metallica del soffitto in legno andato completamente distrutto. Poche le cose che fanno capire cosa ci fosse prima del drammatico rogo in quel luogo: sono rimasti alcuni uccelli impagliati scampati miracolosamente alle fiamme e un abaco, un antico strumento di calcolo utilizzato come ausilio per le operazioni di matematica. Le fiamme non hanno risparmiato praticamente niente e là dove non sono giunte le lingue di fuoco ci ha pensato il calore: i computer e i monitor degli uffici si sono praticamente sciolti sulle scrivanie metalliche. Sui muri ancora qualche estintore annerito e qualche targa che indica la direzione della biglietteria riconoscibile solo dai tre tornelli utilizzati per l'accesso al museo.
L'impegno dell'ANSA -Ricostruiamo la Citta’ della Scienza, un patrimonio di cultura e civilta’ di una terra e di un Paese per i quali la conoscenza e’ uno dei pilastri fondamentali per costruire il futuro: l’Ansa ha deciso di partecipare a questa sfida che vede insieme Napoli, la Campania, l’Italia e l’Unione Europea in un grande lavoro di squadra.
Lo fa con gli strumenti e le modalita’ che le sono proprie: creando uno spazio informativo sui fatti e sulle idee di tutti coloro che sono in campo per restituire, alla societa’ civile e alla comunita’ scientifica, un’istituzione e una struttura d’impareggiabile valore, anche simbolico.
Uno spazio aperto anche ai contributi d’idee di coloro che vogliono essere e sentirsi protagonisti di una mobilitazione di persone e coscienze affinche’ la Citta’ della Scienza, spenti i riflettori della cronaca, non muoia a causa di un incendio.
(ANSA)

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