giovedì 31 ottobre 2013

Sindaci bergamaschi
in corteo contro il Patto
“Uniti possiamo farcela”

I sindaci bergamaschi scendono in piazza contro la rigidità del patto di stabilità. Sabato 9 novembre una manifestazione che vedrà sfilare i primi cittadini orobici da Palazzo Frizzoni fino al Teatro Donizetti. Guarda il video.

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I sindaci bergamaschi scendono in piazza contro il patto di stabilità che strozza le amministrazioni comunali. In una conferenza stampa, ancora in corso a Palazzo Frizzoni, è stata annunciata una manifestazione per sabato 9 novembre alle 10 a Bergamo, con i primi cittadini che sfileranno dal Comune di Bergamo al Teatro Donizetti. A lanciare l'appello il sindaco di Bergamo, Franco TentorioGianfranco Masper di Treviolo, Riccardo Cagnoni di Vertova, Graziano Pirotta di Canonica,Pierguido Vanalli di Pontida, Luca Carrara di Albino.
Duro l'intervento del sindaco di Bergamo Tentorio: "La presenza di sindaci di diversi partiti sottolinea l'urgenza di intervenire per sbloccare il patto di stabilità che sequestra a Roma centinaia di milioni di euro dei Comuni bergamaschi. Il patto è diventato insostenibile per chi amministra un paese o una città, per questo è indispensabile realizzare un riforma a livello nazionale. Non vorremmo soldi nuovi, ma che ci lasciassero spendere i nostri 90 milioni bloccati a Roma". Per il sindaco di Treviolo Masper: "L'Europa ha detto all'Italia di risparmiare sulla spesa pubblica. Lo strumento del patto ha imposto vincoli paralizzanti per l'attività comunale. Il mio Comune riesce a garantire i sevizi essenziali, l'anno prossimo non si sa".
Sulla stessa linea il sindaco di Pontida Pierguido Vanalli: "Se non riusciamo a far modificare qualcosa attraverso la legge di stabilità non cambieremo niente. Chiediamo di utilizzare soldi che sono nelle nostre casse: tasse versate dai cittadini, trasferimenti o finanziamenti europei e statali". Va all'attacco anche il sindaco Riccardo Cagnoni di Vertova: "Il patto di stabilità è un effetto devastante sui piccoli comuni. Dobbiamo rimuovere. Dobbiamo riscrivere il rapporto tra centro e periferia: chiedere delle riforme coinvolgendo i sindaci. Non vogliamo essere esattori dello stato. Non siamo stati eletti solo per celebrare matrimoni. Dobbiamo fare politiche sul territorio".
"Noi rappresentiamo non la casta della politica, ma una rappresentanza della vita dei cittadini - aggiunge il sindaco Carrara di Albino -. Abbiamo fatto un programma e proposte che ci continuano a erodere sotto i piedi. Mancano regole certe per poter continuare ad amministrare". Infine, il sindaco di Canoninca d'Adda, Graziano Pirotta: "Io da studente non sono mai andato in piazza, da quando sono in piazza sarà la quarta o quinta volta. È doveroso manifestare. Continueremo ad insistere, è l'unica possibilità".

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