sabato 31 maggio 2014

Grave infortunio per Montolivo: a rischio il Mondiale

A dieci minuti dal fischio di inizio dell'amichevole tra Italia e Irlanda, il capitano azzurro Montolivo è rimasto a terra per un intervento del difensore Pearce. Le prime indiscrezioni parlano di frattura alla tibia: a rischio, per lui, il Mondiale.
Grave infortunio per Montolivo: a rischio il Mondiale-Redazione- Era tutto pronto per l'amichevole tra l'Italia e l'Irlanda, quando, al nono minuto di gioco, il capitano azzurro Riccardo Montolivo è rimasto in terra a causa di un intervento del difensore irlandese Pearce.
Il centrocampista avrebbe detto, da terra, "è rotto, è rotto", riferendosi alla gamba sinistra: i soccorsi sono giunti subito in campo e hanno portato via il campione su una barella, non prima di avergli steccato l'arto. Assieme a loro, attorno a Montolivo, tutta la squadra dell'Italia, che ha voluto sincerarsi delle condizioni del proprio capitano.
L'infortunio desta parecchia preoccupazione perché i Mondiali sono ormai a un passo e, ora, l'Italia rischia di dover restare senza un protagonista d'eccellenza.
Il giocatore è stato portato nell'ospedale di Chelsea per esami strumentali che definiranno meglio l'entità del danno subito nello scontro di gioco; purtroppo le prime indiscrezioni parlano di una frattura alla tibia.

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Meriam, ancora una svolta: sarà liberata tra pochi giorni

La giovane sudanese verrà liberata entro qualche giorno: a darne notizia le autorità sudanesi.
Meriam, ancora una svolta: sarà liberata tra pochi giorni-Redazione- Soltanto nella giornata di oggi era giunta notizia di come Meriam, la 27enne sudanese accusata di adulterio e apostasia. fosse stata condannata a ricevere cento frustate per aver partorito un figlio con un cristiano, nei giorni scorsi.
Ora, un aggiornamento non può che far esultare tutti gli attivisti che, nelle ultime settimane, si sono battuti affinché la giovane venisse tutelata e liberata: le autorità sudanesi hanno infatti annunciato che, a seguito delle mobilitazioni della comunità internazionale, la quale ha accusato il Paese di tenere un comportamento barbaro e arcaico, Meriam sarà liberata presto.
La notizia giunge a poche ore dall'intervento in merito di David Cameron, il premier britannico, che non aveva esitato a definire la vicenda un atto "non accettabile nel mondo moderno", dove la "religione è tra i diritti umani fondamentali".
Secondo quanto rivelato dalla Presidente di Italians for Darfur Antonella Napoli, le accuse nei confronti di Meriam sarebbero cadute in quanto "la costituzione ad interim del Sudan riconosce la libertà religiosa". Secondo fonti locali, la scarcerazione potrebbe non avvenire però prima di due settimane.

http://www.articolotre.com/2014/05/meriam-ancora-una-svolta-sara-liberata-tra-pochi-giorni/

Liberato un soldato americano in cambio del rilascio di 5 prigionieri di Guantanamo

Un soldato americano rapito cinque anni fa in Afghanistan sarebbe stato liberato in cambio del rilascio di cinque prigionieri di Guantanamo.
attentato afghanistan-Redazione- Il sergente Bowe Bergdahl era stato rapito nel 2009 in Afghanistan.
Dopo cinque lunghi anni di prigionia, potrà finalmente tornare a casa.
La notizia è stata diffusa dalWashington Post online, che ha sottolineato come si sia riusciti ad arrivare a questo risultato grazie a uno scambio con cinque prigionieri di Guantanamo.
Il presidente Barack Obama, intanto, si è detto soddisfatto di aver potuto dare la buona notizia ai genitori del ragazzo. Ancora diversi sono però i prigionieri americani in attesa di essere liberati.

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Diritti negati. “Ciancimino, ha dato fastidio a molti, la legge non vale per lei”

massimo ciancimino-R. C.- Massimo Ciancimino ha presentato istanza per essere presente all’udienza fissata dalGup di Ferrara nel procedimento che lo vede imputato di evasione fiscale.
Udienza importante per un incidente probatorio, quindi irripetibile, al fine di determinare il ruolo effettivo del figlio di don Vito in questa vicenda.
Si sa, Massimo è fino alle 21:00 un teste fondamentale nel processotrattativa Stato-mafia, dopo quell’ora si trasforma in un pericoloso delinquente soggetto a misure di restrizione della libertà personale.
Non può allontanarsi da Palermo a causa dell’obbligo di soggiorno e nessuna risposta alla sua legittima istanza.
La legge prevede in questi casi che sia sufficiente una semplice comunicazione per presenziare alle udienze, ma non nel caso di Massimo Ciancimino, come sottolineato dal funzionario di polizia, norma inapplicabile " lei sa benissimo che il suo caso non segue le normali regole del diritto, lei si chiama Ciancimino ha dato fastidio a tanti ed ha un prassi stabilita solo per lei ".
Eppure la legge parla chiaro, la sentenza delle sezioni unite della Corte di Cassazione recita  
Il tutto reso dallo stesso funzionario con normale naturalezza come se si trattasse di cosa a me già nota da tempo. Morale “lei  per noi non può lasciare Palermo”.
 Sentenze delle sezioni unite della corte di cassazione parlano chiaro “ non può essere violato il diritto e la volontà dell'imputato innanzi ad un impedimento di partecipare alla udienza”, il Gup di Ferrara non ha accettato il legittimo impedimento, rigettando la richiesta di aggiornare l’udienza a nuova data.
Surreale, ma la legge non è uguale per tutti.

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Nino Di Matteo: “Prendete a calci in c…o i mafiosi”

nino di matteo-Redazione- Il pm del processo sulla trattativa Stato-mafia si confessa ai microfoni di Cristiano Pasca: le minacce di morte recapitate da Riina, le critiche piovute sull'inchiesta, le rinunce nella vita privata. Ed infine la sua ricetta per sconfiggere Cosa nostra.
La Iena Cristiano Pasca intervista Antonino Di Matteo, il pm del processo sulla trattativa Stato-mafia condannato a morte da Cosa nostra.
Sotto scorta da 21 anni, il magistrato è stato minacciato da Totò Riina che, dal carcere di Opera in cui si trova recluso, ha lanciato il suo messaggio di morte: "Gliela faccio passare peggio del giudice Falcone. Organizziamola questa cosa. Facciamola grossa e non ne parliamo più".
Ma come vive Nino Di Matteo lo status di "morto che cammina"? "Guai a mostrare le proprie paure e i timori ad un mafioso o a qualunque altro delinquente", dice il pm che a mollare tutto non ci pensa proprio.
E' più dignitoso – continua – cercare di andare avanti non facendosi condizionare dall'arroganza del più efferato stragista di tutta Italia".
 Di Matteo dice la sua sulle critiche piovute sull'inchiesta e sulle possibilità di sconfiggere la mafia. "Ci vuole una rivoluzione culturale che deve partire dai giovani…mandate via a calci in c*** i mafiosi, i corrotti o quelli che ti vengono a promettere il posto di lavoro chiedendoti il voto". Il magistrato esprime riconoscenza verso i ragazzi della scorta che lo proteggono quotidianamente e viene messo dinanzi all'elenco delle cose "normali" cui ha inevitabilmente rinunciato per condurre la sua battaglia contro Cosa nostra. "Non ti manca andare allo stadio?", chiede la Iena. "Moltissimo, ci tornerò", replica il pm.

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Emmerich. Una trilogia per Stargate e il ritorno di Independence Day

Roland Emmerich sarebbe pronto a dar vita a una trilogia di film legata a Stargate e a due seguiti per Independence Day.
Emmerich. Una trilogia per Stargate e il ritorno di Independence Day-Redazione- RolandEmmerich non ha bisogno di nessuna presentazione. Ben noto al grande pubblico per pellicole che lo hanno reso celebre, come nel caso di Stargate, di Independence Day, Godzilla, Il patriota, The day after tommorow, 10.000 ac, 2012 -per citare solo quelli più famosi-, ora ha in progetto di riprendere in mano due vecchi titoli e dargli nuova gloria.
In particolare avrebbe in progetto la realizzazione di due seguiti perIndependence Day e una trilogia legata all'universo di Stargate, di cui ancora non è noto nulla né sulla trama, né sulle eventuali date di messa in produzione.
In particolare su quest'ultimo titolo ha lasciato un commentato, sul proprio profilo Twitter, “Stargate. Mi sei mancato. Non vedo l'ora di recuperare. Con affetto, Roland”; un messaggio chiaro delle sue prossime intenzioni. E difatti una trilogia sulle avventure legate al gigantesco anello capace di collegare mondi lontani tramite tunnel spaziali non è una sorpresa, visto che già la prima pellicola avrebbe dovuto esserla.
Era il 1994 quando il primo lungometraggio venne portato nelle sale cinematografiche, diventando un classico della fantascienza e dando spazio a una nuova saga capace di ricavarsi il proprio spazio proprio come fece tempo prima Star Trek: una storia dipanatasi in diverse serie televisive, più o meno apprezzate, che hanno dato ampio spazio all'universo narrativo interessato.

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La “Rete Matacena” trema: la segretaria di Scajola ha iniziato a parlare

La "Rete Matacena" trema: la segretaria di Scajola ha iniziato a parlare-Redazione- Scajola in bancarotta? Così sembrerebbe, stando a quanto ha rivelato la fedele segretaria dell'ex ministro, la 43enne Roberta Sacco, la quale, interrogata dagli inquirenti, non ce l'ha fatta a mantenere il segreto sulla situazione economica in cui versava il suo capo e ha spiegato chiaramente come il suo datore di lavoro avesse qualche problema di soldi, tanto che "tempo fa mi fece fare il conteggio delle spese mensili, visto che aveva bisogno di sapere quale fosse il suo bilancio familiare".
La donna, finita agli arresti domiciliari e indagata per gli stessi capi d'accusa di Scajola, ha anche rivelato come l'uomo avesse problemi con gli istituti di credito: l'ex ministro, ha raccontato, "ha tre conti bancari: il primo presso il Banco di Napoli di Montecitorio, il secondo presso la Bnl del Viminale e il terzo presso la Banca Carige di Imperia. Sono a conoscenza che nell’ultimo periodo avesse difficoltà economiche, tanto da aver sforato i fidi concessi dalle banche".
"I miei rapporti con Scajola sono sempre stati lavorativi, mai confidenziali. Non ho mai frequentato fuori del lavoro né lui né la sua famiglia", ha però tenuto a precisare Sacco. "Sono una persona semplice e sportiva, e ho sempre patito l’importanza della forma che si respira in questi ambienti. La fiducia che Scajola ha nei miei confronti si basa sul mio senso del dovere e sulla mia a volte esagerata disponibilità". "Non ho mai preso parte ad appuntamenti o incontri con le altre persone interessate all’inchiesta", ha aggiunto ancora, "e preciso che in ufficio, da sempre, quando Scajola ha appuntamenti o telefonate, la sua stanza è chiusa. È sempre stato molto esigente sulla riservatezza, anche tra gli ospiti". Talvolta, ricorda la donna, avrebbe potuto intrattenere conversazioni anche con Skype, considerato che se l'era fatto installare sia sul pc che sui dispositivi portatili.
I magistrati ritengono molto importante la condizione finanziaria in cui versava Scajola. Ipotizzano, infatti, che l'uomo abbia allacciato i rapporti con Amedeo Matacena, l'ex deputato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, con fini imprenditoriali. Successivamente avrebbe avuto modo di conoscere anche la moglie, Chiara Rizzo e, una volta intessuto con loro un rapporto di fiducia, li avrebbe aiutati anche nel frangente della latitanza in virtù della relazione creatasi. Scajola, secondo i pm, avrebbe avuto intenzione persino di favorire la fuga di Matacena in Libano: a conferma di tale tesi, una lettera in francese, probabilmente scritta dall'ex presidente libanese Gemayel.
A trovarla, gli ispettori della Dia: in esso si può leggere la promessa di "un documento con dati anagrafici affinché «egli» possa rimanere nel nostro Paese e condurre una vita normale, naturalmente sotto la nostra responsabilità".
"Ricevuta questa missiva", ha spiegato Scajola in merito, "hoi predisposto un appunto in cui indicavo i punti che Speziali mi aveva detto di portare all’attenzione degli avvocati di Matacena per la procedura di asilo". L'ex ministro ha infatti raccontato come, ad attribuire la lettera al presidente fosse statoVincenzo Speziali. La stessa figura che torna nei resconti della segretaria del politico: "Ricordo di averne sentito parlare quando lo Scajola era ancora ministro, non ricordo in che epoca ciò è avvenuto", ha infatti rivelato.
"Non lo conosco personalmente, né conosco l’origine della conoscenza tra lui e Scajola", ha aggiunto. "Mi aveva fatto annotare i suoi numeri." "Qualche mese fa", per esempio, "Scajola era a Roma e mi aveva chiesto di fermarmi in ufficio perché Speziali doveva inviare un fax importante e dovevo comunicarglielo".
Riguardo la lettera di Gemayel, la Sacco ha infine precisato: "Ho dedotto che le operazioni gestite da Scajola, dalla Rizzo e dallo Speziali si riferissero al Matacena quando ho letto il fax di cui sopra, anche se lo Scajola a me non lo ha mai detto chiaramente".

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Incidente in montagna. Scialpinista muore precipitando dal Pordoi

pordoi-RedazioneUno scialpinista è morto  precipitando in un canalone sotto la cima dolomitica del Sass Pordoi.
Nicola Bertamini, 42 anni di Arco, stava scendendo dalla cima assieme ad un gruppo di amici quando, nell'affrontare il canalone 'Holzer' a quota 2.800 metri, forsetradito da una lastra di ghiaccioha perso l'equilibrio ed è scivolato per 300 metri.
Vano è stato l'intervento dei soccorritori, avvertiti dagli altri scialpinisti: l'uomo è deceduto sul colpo.
La salma è stata recuperata dagli uomini del soccorso alpino con l'elicottero del '118' e trasportata a valle nella camera mortuaria del cimitero di Canazei. 

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FURBETTI DEL QUARTIERINO? MICA TANTO - L'EX PROPRIETARIO DI RISANAMENTO, LUIGI ZUNINO, RINVIATO A GIUDIZIO NEL PROCEDIMENTO SULLE IRREGOLARITÀ NELLA BONIFICA DI SANTA GIULIA

Tra le imputazioni contestate l'attività di gestione di rifiuti non autorizzata, con riferimento a raccolta, trasporto e smaltimento, creazione di una discarica non autorizzata, l'attività non consentita di miscelazione di rifiuti. Dopo i lavori di bonifica, l'anno scorso, parte dell'area è stata dissequestrata...

C.Fe. per "Il Sole 24 Ore"
L'ex-proprietario del gruppo immobiliare Risanamento, l'imprenditore Luigi Zunino, è stato rinviato a giudizio nell'ambito del procedimento su presunte irregolarità nella bonifica dell'area Santa Giulia a Milano.
Zunino e la moglie stefaniaZUNINO E LA MOGLIE STEFANIA
Il processo inizierà il 24 settembre davanti ai giudici della nona sezione penale del tribunale di Milano. Oltre a Zunino andranno a processo per le vicende legate ai terreni un tempo di proprietà di Risanamento altre nove persone, accusate, a vario titolo, di una serie di reati ambientali, riguardanti il trattamento dei terreni inquinati dalla presenza di sostanze tossiche e nocive accumulate negli anni in cui la zona ospitava alcuni impianti industriali e lo smaltimento dei rifiuti.
C'è stato il proscioglimento, invece, dall'accusa di adulterazione dolosa delle acque, per l'inquinamento della falda acquifera.La decisione di rinviare a giudizio Luigi Zunino e gli altri nove indagati è stata presa dal Gup del tribunale di Milano Roberta Nunnari. Il giudice ha accolto le richieste avanzate dai pm titolari del fascicolo, Laura Pedio e Gaetano Ruta, tranne che per un capo di imputazione. Infatti il Gup Nunnari ha deciso per il proscioglimento dall'accusa di adulterazione dolosa delle acque in relazione alla falda acquifera nell'area di Santa Giulia, ex-zona industriale trasformata in residenziale.
santoro zunino marcegaglia tremontiSANTORO ZUNINO MARCEGAGLIA TREMONTI
Oltre a Zunino, imputato in qualità di consigliere di Milano Santa Giulia spa, sono stati rinviati a giudizio Claudio Tedesi (progettista del Piano scavi), Ezio Streri (responsabile del cantiere del corso dell'esecuzione del Piano scavi), Silvio Bernabé (consigliere di Milano Santa Giulia spa), Carlo Bossi (responsabile della Ecoappraisal), Vincenzo Bianchi (legale rappresentante della subappaltatrice Lucchini Artoni), Bruno Marini (legale rappresentante della subappaltatrice Edil Bianchi), Alessandro Viol (capo cantiere della edil Bianchi), Annalisa Gussoni (responsabile Ufficio bonifiche del Comune di Milano), Paolo Perfumi (responsabile ufficio Arpa Dipartimento di Milano).
Milano Santa GiuliaMILANO SANTA GIULIA
Tra le imputazioni contestate l'attività di gestione di rifiuti non autorizzata, con riferimento a raccolta, trasporto e smaltimento, creazione di una discarica non autorizzata, l'attività non consentita di miscelazione di rifiuti. Dopo i lavori di bonifica, l'anno scorso, parte dell'area è stata dissequestrata. Parte civile nel procedimento è il Comune di Milano. Il filone principale dell'inchiesta Montecity-Santa Giulia nell'ottobre 2009 aveva portato in carcere Giuseppe Grossi (poi deceduto), titolare della Green Holding, società che avrebbe dovuto bonificare l'area.
Zunino è ancora oggi azionista di Risanamento. È da ricordare che proprio ieri c'è stato il riassetto definitivo della società immobiliare con la conversione del prestito convertendo 2011-2014 come previsto dal piano di ristrutturazione dell'indebitamento: con la conversione le banche azioniste di Risanamento salgono all'82% del capitale, mentre il flottante scende al 7% e il sistema holding delle società in liquidazione di Zunino si riduce all'11%.
Tribunale di MilanoTRIBUNALE DI MILANO
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/furbetti-quartierino-mica-tanto-ex-proprietario-risanamento-78152.htm

FERMI TUTTI! CI PENSA ER CIPOLLA A DARE UN NUOVO INNO AI GRILLINI SCONFITTI: “VA-VA-VA-AFFANCULO DEVI ANNA’!” È IL NUOVO VIDEO DI ENZO SALVI, ULTRAQUALUNQUISMO CONTRO LE CARTELLE EQUITALIA, I POLITICI CHE MAGNANO E GLI ARBITRI CORNUTI (VIDEO IN ANTEPRIMA)

Embè! Svegliatevi kikki! Il nuovo video dell’estate coatta firmata dal mitico Cipolla, cioè Enzo Salvi, che dice la sua sugli orrori che viviamo quotidianamente, da affrontare con il simpatico invito “Va-va-va-affanculodeviannà!”. Tremila persone che “te ce mannano” da Tor Bellamonaca. Sarà il tormentone dell’estate romana…


Marco Giusti per Dagospia
Embè! Svegliatevi kikkkki! VA-VA-VA-AFFANCULODEVIANNA'! Eccolo il nuovo video dell'estate coatta firmata dal mitico Cipolla, cioè Enzo Salvi, maestro della comicità romana, che dice la sua sulla crisi, sulle cartelle dell'Equitalia, sui politici che ancora magnano de brutto, sugli arbitri e su ogni sorta di orrore che viviamo quotidianamente.
VA VA VA AFFANCULO DEVI ANNA VIDEO DI ENZO SALVI ER CIPOLLAVA VA VA AFFANCULO DEVI ANNA VIDEO DI ENZO SALVI ER CIPOLLA
Orrore che viene risolto con il simpatico invito "Va-va-va-affanculodeviannà!", ultraqualunquistico e albertosordiano (ricordate "ma te cianno mai mannato a quel paese?") del Cipolla e di mega cori di cittadini romani. Tremila persone che te mannano affanculo da Tor Bellamonaca. Cultissimo da subito. Sarà il tormentone dell'estate. Tremila In diretta da Ostia Beach. Regia di Stefano Galasso.
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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/fermi-tutti-ci-pensa-er-cipolla-dare-nuovo-inno-grillini-sconfitti-78153.htm

Respinto, accoltella compagna di scuola

A Oristano. Ragazza operata, minorenne fermato


(foto: ANSA)

Uno studente di seconda superiore ha accoltellato una compagna di scuola che aveva respinto le sue attenzioni, poco prima del suono della campanella. Ora lei è ricoverata in ospedale con una ferita all'addome, mentre il giovane è stato fermato dalla polizia. Entrambi sono minorenni. E' accaduto alle 8.30 davanti a un Istituto di Oristano dove la ragazza, che frequenta il terzo anno, è stata avvicinata dal compagno e colpita quattro volte con un coltello. La scuola aveva già convocato le famiglie.
Inseguito dalla prof
Il ragazzo è stato inseguito da un docente e quindi bloccato dagli agenti. Si sarebbe trattato di un gesto premeditato quello dello studente, l'atto più grave, comunque, di una lunga serie che pare comprenda insulti e messaggi pesanti al telefono e anche uno sputo nel piazzale della scuola. Le prime aggressioni verbali risalgono all'inizio dell'anno scolastico e secondo quanto riferiscono altri studenti dell'Istituto Othoca avevano portato anche a un provvedimento di sospensione dello studente, fermato dalla Polizia questa mattina alla Stazione ferroviaria dopo una breve fuga. Le forze dell'ordine hanno allertato la Procura presso il Tribunale dei minorenni. I medici hanno detto che l'intervento è andato bene. Il chirurgo è dovuto intervenire sulle quattro ferite provocate da altrettante coltellate. Una, lieve, alla gamba, le altre, più profonde, all'addome. In un primo momento anche queste ferite erano apparse superficiali poi, però, una tac ha rilevato lesioni all'intestino ed a quel punto, nella tarda mattinata, i medici hanno deciso di intervenire.
"Mi ha accoltellata alle spalle"
"Mi ha colpito alle spalle senza che io mi rendessi conto di nulla, quando mi sono girata l'ho riconosciuto", ha raccontato la vittima ai suoi genitori.  La ragazza, che non ha perso conoscenza, ha avuto modo di parlare con il padre e la madre ai quali è apparsa tranquilla.
Genitore, a scuola non sicuri di nulla
"Non possiamo mai essere sicuri di nulla, la scuola dovrebbe essere il posto più sicuro per i nostri figli e invece succedono queste cose", ha commentato in uno sfogo il padre della ragazza. "Certo - aggiunge - un ragazzino di 16 anni che va a scuola con un coltello a serramanico in tasca non credo che sia una cosa normale". Eppure nelle parole dei genitori della studentessa non c'è alcuna traccia di rancore o di odio nei confronti dell' aggressore. "Ho parlato con mia figlia prima dell'operazione, era tranquilla, sicuramente più di lui", spiega la madre confermando l'esito positivo dell'intervento durato comunque tre ore. "Quando le ho parlato le ferite non sembravano così gravi, ma l'intervento è andato bene", spiega ancora la donna raccontando con tono tranquillo che dopo i provvedimenti presi dalla scuola lo scorso autunno, lei e suo marito pensavano che la vicenda fosse chiusa.

(ANSA)

Italiano ucciso in Brasile, un arresto

Carabinieri bloccano in aeroporto uno dei presunti responsabili


(foto: ANSA)

NUORO - I carabinieri di Siniscola hanno arrestato a Roma il presunto responsabile dell'omicidio di Enzo Albanese, l'italiano di 42 anni ucciso a Natal, in Brasile il 3 maggio scorso. Si tratta di Pietro Ladogana, pregiudicato romano di 43 anni, ritenuto uno dei principali responsabili del delitto avvenuto a Natal, dove Albanese viveva e lavorava. E' stato arrestato dai carabinieri all'aeroporto di Fiumicino, proprio mentre stava per imbarcarsi per il Brasile. Si cercano i complici.

(ANSA) 

Mamuthones contro zombie in horror ambientato in Sardegna

Arriva 'Ischidados. I risvegliati'

Ischidados. I risvegliati (foto: ANSA)



Mamuthones contro morti viventi. Ovvero, le figure misteriose della cultura popolare sarda chiamate a raccolta per combattere un esercito di invasori zombie. E' il filo narrativo di "Ischidados, I risvegliati", la miniserie horror in quattro puntate ideata per tv e web da Chunk Collective, un gruppo di professionisti torinesi provenienti dal mondo del video e della comunicazione, specializzati nella realizzazione di effetti speciali fisici. Per ora sul canale Youtube di Chunk Collective é stata trasmessa solo la puntata pilota.
"Servirà per avere il primo riscontro tangibile di gradimento per proporre o riproporre il progetto a possibili finanziatori o in alternativa lanciare un crowd founding - spiega Eugenio Villani, regista del progetto creato da Igor De Luigi, coautore con Villani anche della sceneggiatura - Per Ischidados ci stiamo avvalendo della supervisione e consulenza dello scrittore Marcello Fois".
Sono alcune tra le zone dell'entroterra sardo suggestive e cariche di mistero il terreno di scontro di queste guerre. Da un lato c'é uno stuolo di zombie e, a difesa del territorio, torme di 'soldati della pace', i Mamuthones, figure tipiche del Carnevale barbaricino con le loro 'divise militari' di pelle di pecora. Accanto alle maschere di Mamoiada, ci sono anche i cavalieri della Sartiglia, l'ormai celebre Accabadora, la donna incaricata di regalare la dolce morte alle persone in agonia, ancora la Dea Madre, simbolo della società matriarcale. Questo e altro ancora nel racconto suggestivo e le sequenze al cardiopalma che attraversano storie, miti e leggende di una regione dalle tradizioni millenarie.
- LA STORIA -
Un'epidemia sta decimando la popolazione sarda. Gli infetti si 'risvegliano' in cerca di carne umana. Gaia, una turista in vacanza sulla costa, interpretata da Gledis Cinque, dopo aver perso i suoi amici aggrediti dai contagiati, fugge e cerca rifugio nell'entroterra. Qui scopre l'esistenza di una misteriosa congrega che combatte nell'ombra per difendere la propria terra. "Quello di Gaia è un itinerario alla scoperta dell' "Altra" Sardegna, quella distante dalle coste patinate e prese d'assalto dai turisti - spiega Igor de Luigi - La fiction horror è l'espediente per affascinare anche un target giovane, per farlo addentrare all'interno di questa terra ricca di storia, bellezze e mistero. I Carnevali con i suoi mille suggestivi aspetti, i paesaggi, lo straordinario patrimonio storico e naturalistico, gli antichissimi miti e leggende e le tradizioni che si perdono nella notte dei tempi".

(ANSA)

L'INSOSTENIBILE PESO DEI DERIVATI - COME MAI PER UNIPOL ERA NORMALE METTERE 7,6 MILIARDI DEI PREMI INCASSATI DAGLI ASSICURATORI IN UN ENORME PANIERE DI DERIVATI SENZA UN PREZZO DI MERCATO? ECCO COSA C’E’ ALLA BASE DELL'INCHIESTA DEL PM ORSI

Ancora a fine 2012, a fusione già partita con Fondiaria-sai, Unipol aveva a bilancio strutturati per 7,6 miliardi di cui oltre 5 miliardi classificati a livello 2 e 3, cioè di fatto senza prezzi accertati dal mercato. Un'enormità, visto il volume totale di investimenti normali per poco più di 20 miliardi…

Fabio Pavesi per "Il Sole 24 Ore"
C'è una ragione, una qualsivoglia logica perché una grande compagnia assicurativa investa oltre un terzo del suo portafoglio in titoli strutturati, derivati cioè di complessa fattura e con rischi amplificati rispetto a normali investimenti in azioni o BTp? Apparentemente nessuna. Eppure per Unipol, caso unico tra gli assicurativi, mettere 7,6 miliardi dei premi incassati in un enorme paniere di derivati, molti dei quali del tutto illiquidi cioè senza un prezzo di mercato era normale.
derivati Morgan StanleyDERIVATI MORGAN STANLEY
Il peso dei derivati
Ecco perché l'inchiesta del Pm Luigi Orsi e la spaccatura feroce dentro la Consob sul reale valore di quelle poste a bilancio non deve sorprendere più di tanto. Ancora a fine 2012, infatti, a fusione già partita con l'ex galassia assicurativa dei Ligresti, Unipol aveva a bilancio strutturati per 7,6 miliardi di cui oltre 5 miliardi classificati a livello 2 e 3, cioè di fatto senza prezzi accertati dal mercato.
Un'enormità, visto il volume totale di investimenti normali (titoli di Stato italiani e azioni) per poco più di 20 miliardi. Cinque miliardi di dubbia valutazione su un attivo di 40 miliardi che poi salirà a 80 miliardi post-fusione con FonSai e Milano assicurazioni. Ma soprattutto con un patrimonio netto ante-fusione di poco più di 3 miliardi.
Il confronto
Tanto per fare un confronto le Generali hanno attività investite per oltre 300 miliardi, cioè oltre 10 volte più della vecchia Unipol e i titoli di livello 3 cioè i più illiquidi valgono solo 7,5 miliardi poco più del 2% del portafoglio quando Unipol sfiora il 30%. Dieci volte più piccola quanto a portafoglio investito ma con derivati e compagnia al 30% del portafoglio. O a Generali sono particolarmente prudenti, vien da pensare, o sono quelli di Unipol ad aver preso rischi oltre misura. Non è finita.
DERIVATIDERIVATI
Basta guardare FondiariaSai, oggi incorporata nella grande Unipol. Nel 2012 la ex FonSai dei Ligresti, pur fiaccata dalle manovre dissipatorie della famiglia aveva titoli di livello 3 (i più tossici) di soli 2,9 miliardi su un totale attività per investimenti per 28 miliardi. Siamo al 10% del portafoglio assai lontani da quel 30% del compratore Unipol.
Ma Unipol è anomala non solo a confronto con le altre compagnie italiane. Pensiamo al colosso tedesco Allianz. Lontano mille chilometri dalla compagnia bolognese quanto a dimensioni, ha tuttora in portafoglio titolo di livello 3 che sono solo il 2,1% del totale. Un'inezia rispetto all'Unipol sotto indagine.
Ebbene quanto valevano davvero quegli strutturati di Unipol? Questa è la domanda chiave che ha impegnato la Consob in un duro scontro interno con il responsabile analisi quantitative dell'Autorità Marcello Minenna che valutava una differenza negativa tra i 592 e i 647 milioni di euro.
GeneraliGENERALI
Le minusvalenze accertate
Ma è la stessa Unipol a dire che quei titoli avevano minusvalenze importanti. In un documento di presentazione, Unipol dichiara che a fine 2012 sui 7,6 miliardi di strutturati c'era una minusvalenza di 524 milioni, rispetto a valori di mercato, dedotti in realtà dalla stessa Unipol. A novembre del 2013, sempre come riporta il documento della compagnia bolognese, la massa dei derivati è scesa a 6,6 miliardi con minusvalenze ancora presenti. In misura minore ma comunque per un valore stimato di 194 milioni.
Il tempo sembra quindi giocare a favore di Unipol che in parte sta rivendendo i derivati . Le perdite incorporate sembrano scendere più il tempo scorre. Ma sono comunque stime perché di fatto il prezzo di valutazione è fatto dagli stessi vertici di Unipol, mancando un mercato che assegni prezzi non aleatori. Ora con le minori perdite potenziali e con la mega-fusione, il capitale e la massa dell'attivo sono raddoppiati consentendo di annacquare in un bilancio più grande la grana degli strutturati.
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Ma questo non cambia il quesito iniziale che ha portato all'inchiesta e che sta facendo rispulciare in questi giorni i conti della società assicurativa bolognese pre-nozze con Fonsai e Milano. Quale era il vero valore di quel portafoglio? Se è stato tenuto artificialmente elevato ha inficiato (alzandoli) i valori di patrimonio di Unipol e di conseguenza i concambi della fusione, avvantaggiando Unipol a scapito degli azionisti di Fonsai e Milano. Sarà la Procura a doverlo dimostrare.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/insostenibile-peso-derivati-come-mai-unipol-era-normale-mettere-78154.htm

Celebrazioni al via dal Vittoriano

Mostre, convegni, restauri, mappe e app per centenario

Sentinella sulle postazioni alpine. 1918 . Foto del Reparto Fotografico dell'Esercito (foto: ANSA)

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accolto al Vittoriano dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti e dal presidente del comitato scientifico per gli anniversari Franco Marini (foto: ANSA)

Esecuzione capitale di un soldato condannato a morte 1916-1917. Foto sottoposte a censura militare (foto: ANSA)

Sui luoghi della Grande Guerra (foto: ANSA)

GRANDE GUERRA (foto: ANSA)

In Trincea 1917. Foto del Reparto Fotografico dell'esercito. (foto: ANSA)

Una vittima nelle vie di Gorizia. Foto sottoposte a censura militare (foto: ANSA)

GRANDE GUERRA (foto: ANSA)

Grande Guerra. Soldati inglesi sul fronte italiano (foto: ANSA)

GRANDE GUERRA (foto: ANSA)

Sui luoghi della Grande Guerra (foto: ANSA)

Grande Guerra, Carso Grotta Caterina Bassa, Luca Campigotto (foto: ANSA)

Grande Guerra, Sas de Stria Bassa (foto: ANSA)

Grande Guerra, Tre cime di Lavaredo, foto di Luca Campigotto (foto: ANSA)

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano entra al Vittoriano dove ha inaugurato la mostra dedicata alla Prima Guerra Mondiale (foto: ANSA)

Patto di Londra (1915) . Originale dell'accordo, Londra, 26 aprile 1915. Documento a stampa, sigilli in ceralacca e sottoscrizioni autografe (foto: ANSA

Giacomo Balla, Bandiere all'Altare della Patria 1915 Olio su tela, Milano, Collezione privata (foto: ANSA)

Giacomo Balla , Colpo di fucile (domenicale) Viva l'Italia 1918. Milano, Collezione privata (foto: ANSA)

Grande Guerra - Operatori del Reparto Fotocinematogra (foto: ANSA)

Grande Guerra - La vedetta pi avanzata su Monte Pert (foto: ANSA)

Grande Guerra - Paul Adams del Journal in visita al Quartier generale (foto: ANSA)

Grande guerra carta geografica figurata (foto: ANSA)

ROMA - La bozza manoscritta del verbale della Presidenza del Consiglio con la quale si decide l'entrata in guerra dell'Italia, i telegrammi con i bollettini che ogni giorno venivano spediti ai sindaci dei comuni italiani, l'elmetto di un soldato, le medaglie al valore, anche quelle che per protesta non vennero mai ritirate, le foto dei massacri e delle trincee, il diario poi diventato un film di un contadino siciliano spedito al fronte.
Partono dal Vittoriano, con una grande mostra che apre al pubblico da domani fino al 30 luglio, le celebrazioni italiane per i 100 anni della Grande Guerra, che vedranno in campo grandi appuntamenti, con la bacchetta di Riccardo Muti e la tromba di Paolo Fresu, un film di Ermanno Olmi, ma anche interventi per il restauro di sacrari e musei di guerra, il recupero degli itinerari, il restauro e la valorizzazione di 100 monumenti sparsi in tutto il Paese, iniziative nelle scuole e soprattutto una grande opera di raccolta di testi e testimonianze per arrivare entro il 2018 a mettere insieme un Memoriale virtuale della Grande Guerra. ''Un' occasione importante per riflettere sulla storia nazionale e sulla costruzione della nostra identità europea'', fa notare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti presentando le iniziative del governo insieme con Franco Marini, a capo del comitato scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.
Lotti ricorda che l'avvio delle celebrazioni coincide con il semestre di presidenza italiana ormai alle porte (1 luglio 2014) ''Siamo dunque, nel nostro paese e fuori di esso, chiamati al dovere della conoscenza - dice - del ricordo dei fatti e dei tanti caduti, ma siamo anche chiamati a svolgere un ruolo non secondario sullo scenario internazionale''. Da qui la decisione di partire dal Vittoriano, ''monumento simbolo della nostra storia e della nostra identità'' e con una rassegna, ribadisce accanto a lui Marini, che si presenta come ''il primo atto di questo 'fare memoria' dell'intera nazione''.
Iniziative e progetti non mancano, con finanziamenti pubblici che prevedono già per il 2014, anticipa Lotti, 1,5 milioni di euro destinati dalla finanziaria a iniziative culturali e 8 milioni per i restauri di sacrari e musei. Obiettivo, costruire un ''grande percorso storico, culturale , espositivo e territoriale destinato a confluire nel Memoriale virtuale della Grande Guerra'', non un nuovo luogo fisico, ma una sorta di 'portale dei portali' che conservi la memoria anche per le generazioni future. 

(ANSA)