giovedì 31 luglio 2014

Giuristi a scuola dai movimenti

Andrea Baranes

 La Commissione Rodotà riparte dal Valle Occupato, con una conferenza stampa che si è svolta il 14 febbraio. La Commissione era stata istituita nel 2007 per proporre una serie di riforme del Codice Civile in materia di beni pubblici. Dalle sue riunioni e documenti era emersa la richiesta di introdurre la categoria dei Beni Comuni nella nostra legislazione. Le proposte non sono però mai state discusse in Parlamento. I protagonisti, oltre lo stesso Stefano Rodotà altri giuristi quali Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Maria Rosaria Marella, Paolo Maddalena, Salvatore Settis e altri ancora, hanno deciso di riaprire i lavori per elaborare e dare un contributo su diverse proposte. Una nuova disciplina della proprietà pubblica e l’introduzione della categoria dei beni comuni, un lavoro sul reddito di cittadinanza, una nuova disciplina delle proposte di legge di iniziativa popolare per rendere obbligatorio il loro esame in Parlamento, l’accesso a internet come diritto fondamentale, il testamento biologico e altre ancora.
La scelta di tenere la conferenza stampa nella quale rilanciare i lavori della Commissione al teatro Valle Occupato non è casuale. L’idea è di unire l’analisi teorica con l’esperienza pratica di chi negli ultimi anni ha sperimentato nuovi modelli di gestione e di autogoverno. Il tentativo è quello di tradurre sul piano giuridico le pratiche nate all’interno della rete dei teatri occupati, e nelle molte altre esperienze di difesa dei territori o di lotte, in primis quella per l’acqua pubblica.
Per questo le riunioni non si terranno più nelle stanze chiuse degli uffici del ministero della Giustizia, come negli anni passati, ma in assemblee pubbliche e partecipate nel corso delle quali raccogliere i punti di vista e le idee di chi concretamente sta praticando l’idea di nuovi modelli economici, sociali e di democrazia. Dopo la conferenza stampa, l’annuncio che il primo appuntamento della Commissione si terrà entro un mese al teatro Valle occupato, per poi girare per l’Italia, nei luoghi e tra le persone che mettono in pratica l’idea di bene comune.
La conferenza stampa si è tenuta proprio mentre a Messina veniva sgomberato il teatro Pinelli. Un luogo che era stato occupato per salvarlo da anni di completo abbandono. Di fronte al degrado e all’incapacità del pubblico di tutelare i beni e di operare nell’interesse dei cittadini, sono stati gli stessi cittadini a riaprirlo e a prendersene cura. L’unica risposta arrivata dalle istituzioni è stato lo sgombero di questa esperienza, come di diverse altre formalmente illegali quanto legittime e necessarie.

Di fronte all’incapacità del pubblico, di fronte ai rischi e agli impatti delle privatizzazioni, occorre trovare dei nuovi percorsi e soluzioni. E’ in questo quadro che si sviluppa l’idea di fondere la teoria giuridica con i processi dal basso, per dare forma a un diritto vivente e in evoluzione, per modificare le normative e rispondere ai bisogni della cittadinanza attiva. Una insolita collaborazione tra giuristi e movimenti, il lavoro accademico che si unisce alle pratiche di lotta per riappropriarsi di spazi di democrazia e per definire un nuovo ambito di diritti e la stessa nozione di bene comune.

http://comune-info.net/2013/02/giuristi-a-scuola-dai-movimenti/

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