martedì 30 settembre 2014

Crisi. Dal 2007 persi un milione di posti di lavoro in Italia

Un milione di posti bruciati in sette anni, quelli in cui l’Italia si è trovata ad affrontare la crisi più pesante dal dopoguerra, sia per intensità, sia per durata. 
Crisi. Dal 2007 persi un milione di posti di lavoro-Redazione- La crisi economicainiziata nel 2007 è costata all’Italiaun milione di posti di lavoro, di cui 400mila nell'edilizia e poco meno nell'industria in senso stretto. A dirlo il Cnel nel "Rapporto sul mercato del lavoro 2013-2014".
E il quadro dipinto dal Cnel è tutt'altro che roseo. "Le tendenze del mercato del lavoro italiano nel medio termine – si legge nello studio - delineano esiti preoccupanti". In particolare, una discesa del tasso di disoccupazione a livelli pre-crisi sembra "irrealizzabile perché richiederebbe la creazione da qui al 2020 di quasi 2 milioni di posti di lavoro". Anche le prospettive indicate dal Def di aprile appaiono "un obiettivo che richiederebbe uno sforzo notevole" e "un'ipotesi ottimista"date le tendenze in corso. 
Il rapporto sottolinea che tradizionalmente la domanda di lavoro segue l'attività economica con un “lag temporale” e ciò lascerebbe presumere che "il mercato del lavoro potrebbe iniziare a beneficiare di un contesto congiunturale meno sfavorevole non prima dell'inizio del 2015 nella migliore delle ipotesi"
La crisi, per durata e intensità, è la più pesante dal dopoguerra, continua il Cnel, è l'economia ancora troppo debole per poter determinare in tempi brevi un miglioramento dell'occupazione e inoltre le difficoltà esercitano una pressione significativa al ribasso sull'andamento delle retribuzioni.
Nei primi sei mesi dell'anno, si legge nello studio, l'occupazione temporanea è finalmente tornata a registrare una variazione di segno positivo, con 10mila dipendenti a termine in più nel 2014 nell'arco di un anno. Solo i dati dei prossimi trimestri potranno però confermare o meno la tendenza e verificare se ciò è dovuto alla riforma Poletti sui contratti a termine. 
Durante la crisi è poi cresciuto il rischio di diventare un working poor ed "anche quei lavoratori che tradizionalmente ne erano esenti sono stati investiti dal generale impoverimento". In Italia, dice il Cnel, "le famiglie hanno modificato strutturalmente i propri comportamenti di consumo. Ampie fasce della popolazione stanno subendo un arretramento del proprio stile di vita. Sta aumentando la parte della popolazione che sperimenta condizioni di povertà".

http://www.articolotre.com/2014/09/crisi-dal-2007-persi-un-milione-di-posti-di-lavoro/

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