lunedì 30 giugno 2014


Marie Stopes, guru del femminismo: frustava i figli, li abbandonava e ammirava Hitler

Marie Stopes, guru del femminismo: frustava i figli, li abbandonava e ammirava Hitler

by Daniele Di Luciano

Marie Stopes, la pioniera del femminismo e dell’aborto, «era riverita come guru delle cure parentali ma fu una madre abominevole»
di Benedetta Frigerio
Convinta eugenista, antisemita e ammiratrice di Hitler, obbligava il figlio – morto novantenne l’11 maggio scorso – a vestire come una bambina, abbandonò mariti e bambini presi in affido e credeva di essere un profetessa
L’11 maggio è morto a 90 anni il filosofo umanista Harry Stopes-Roe, figlio di Marie Stopes, la storica “madrina” del controllo delle nascite che ha dato il nome al più grande provider di aborti del Regno Unito, la Marie Stopes International. Nei giorni scorsi il marie-stopes-clinicaDaily Mail ha ripercorso l’infanzia e l’educazione dell’intellettuale britannico ricordando come la «profetessa del femminismo» fosse «riverita come guru delle cure parentali» ma nella vita privata «trattava suo figlio con abominevole crudeltà»
UN FIGLIO DA LABORATORIO. La donna che «aprì la prima clinica per il controllo delle nascite», si legge nell’articolo, scrisse «un libro sull’amore coniugale in cui argomentava come il matrimonio debba essere una relazione alla pari fra moglie e marito», ma era anche «antisemita e credeva con fervore nell’eugenetica, ovvero nel “miglioramento” della popolazione umana attraverso la selezione procreativa». Un’altra contraddizione, secondo il giornale inglese, anzi «la somma ironia» di tutta la vicenda di Marie Stopes, è che questa brillante paleontologa «scrisse un best seller intitolato Wise Parenthood (saggia genitorialità, ndr)» eppure «era una madre atroce». «Trattò il suo unico figlio come un esperimento sociale, vestendolo come una ragazza, scegliendo per lui fratelli adottivi che poi abbandonò (quattro in tutto, ndr), e successivamente vittimizzando sua moglie con crudeltà». In gioventù a Harry fu anche proibita la lettura di libri, poiché la madre era convinta che imponessero ai bambini modelli precostituiti ostacolando lo sviluppo autonomo del loro pensiero. Ma il futuro filosofo «fino all’età di 11 anni fu obbligato a portare la gonna».

«VI PARLO NEL NOME DI DIO». Le cose, se possibile, sarebbero addirittura peggiorate per lui con il successo della madre. Quando Harry nacque, nel 1924, Marie Stopes aveva già 43 anni ed era diventata famosa in tutto il mondo come la prima accademica donna dell’Università di Manchester. Dallo studio dei fossili si era convertita al controllo delle nascite, fondando il bollettino Birth Control News e aprendo nel 1921 la Mothers’ Clinic di Holloway, la prima nel Regno Unito che offrisse consulenze alle donne per evitare le gravidanze. Grazie a lei il pensiero abortista ed eugenetico si diffuse in tutto il paese. «Ma quando la sua carriera professionale esplose, la sua vita privata fu lacerata da una megalomania furibonda e dalla convinzione di essere una sorta di messia divino». Un giorno addirittura «intervenne a una conferenza di vescovi anglicani salutandoli così: “Signori miei, io vi parlo nel nome di Dio. Voi siete i suoi preti. Io sono la sua profetessa. Vi spiegherò i misteri dell’uomo e della donna”». MARITI E BAMBINI ABBANDONATI. Nondimeno la predicatrice dell’amore paritario riuscì a umiliare nel modo peggiore il suo primo marito, Reginald Ruggles Gates, un genetista canadese, chiedendo il divorzio due anni dopo le nozze perché il matrimonio non era mai stato consumato, cosa che rese l’impotenza sessuale del povero consorte una notizia di dominio pubblico. Del padre di suo figlio, il secondo marito Humphrey Roe, ricco filantropo, Marie Stopes invece si annoiò presto e dopo pochi anni lo costrinse a firmare una lettera (scritta sotto la sua dettatura) in cui lui la liberava dalla promesse matrimoniali e si impegnava – scrive il Daily Mail – a non entrare «nelle stanze di famiglia senza prima aver svolto tutte le faccende domestiche». La paladina della parità di genere non divorziò da Humphrey, ma lo allontanò da sé e dal figlio. «Ossessionata da Harry», continua il giornale britannico, la studiosa decise di dargli dei fratelli. Il primo, un orfano di tre anni, fu affidato a Marie dagli zii, che erano troppo poveri per mantenerlo; due anni più tardi tuttavia i due lo ripresero con sé, atterriti dalla scoperta che la donna lo frustava. Poi fu la volta di Dick, restituito ai servizi sociali, perché considerato una delusione. John, il terzo, fu preso e abbandonato da Marie Stopes perché secondo lei mancava di «abilità accademiche e letterarie e di sensibilità artistica». La stessa sorte toccò infine anche a Barry, che «non era adatto a vivere in una casa decente». UNA NUORA TROPPO “DEBOLE”. Harry crebbe comunque sostenuto dall’affetto di alcuni amici di famiglia e dal conforto trovato prima a scuola poi all’università, ma arrivato il momento di sposarsi la madre cominciò a fargli la guerra. Il ragazzo, infatti, si era innamorato di Mary Eyre Wallis, che la pioniera della contraccezione non avrebbe potuto mai accettare come nuora. La colpa della ragazza? La miopia, segno, secondo la proto-eugenista, di quella debolezza genetica che Marie Stopes sognava di eliminare dalla faccia della terra. «Mary e Harry – avrà occasione di scrivere la pioniera del femminismo – sono piuttosto insensibili nei confronti di ciò che è sbagliato per i loro figli, di ciò che è sbagliato per la mia famiglia e del crimine eugnetico». Si rifiutò di partecipare al matrimonio dei due e morendo non lasciò loro nulla della sua immensa eredità, «che invece finì alla Eugenics Society e alla Royal Society of Literature». LA LETTERA A HITLER. Marie Stopes moderno era favorevole, ricorda il Daily Mail, anche alla «sterilizzazione delle persone totalmente indatte alla genitorialità, compresi “gli inferiori, i depravati e i deboli di mente”». Inoltre «credeva nell’idea della “degenerazione razziale” causata dalle malattie sessualmente trasmissibili dalla “sovrappopolazione”». A un pranzo durante la Seconda guerra mondiale si rifiutò di vedere seduto al proprio tavolo un bambino ebreo rifugiato perché «avrebbe offeso gli ospiti». Nel 1942 scrisse una “poesia” che conteneva questi versi: «Cattolici, Prussiani/ Gli ebrei e i russi/ Sono tutti una maledizione/ O anche peggio». Non a caso l’icona del femminismo ammirava un certo Adolf Hitler, a cui scrisse una lettera agghiacciante: «Dear Herr Hitler, l’amore è la cosa più grande del mondo: accetterai quindi da me queste poesie che potresti far avere ai giovani della tua nazione? I giovani devono imparare ad amare dal particolare finché non saranno abbastanza saggi per l’universale. Spero che anche tu troverai qualcosa che ti piaccia nel libro». Fonte 

http://www.losai.eu/marie-stopes-guru-femminismo-frustava-i-figli-li-abbandonava-ammirava-hitler/

Quello che non ci viene detto sull’uso della p o r n o g r a f i a

Quello che non ci viene detto sull’uso della p o r n o g r a f i a

by Daniele Di Luciano

I danni della p o r n o g r a f i a “Nella mia esperienza di terapeuta s e s s uale, ho appurato che qualsiasi persona che si m a s t u r b a regolarmente con l’ausilio di p o r n o g r a f i a rischia di diventare, nel tempo, un tossicodipendente s e s s uale, condizionando sé stesso ad assumere una devianza s e s s uale e/o a turbare un rapporto consolidato con il coniuge o con la fidanzata. Un effetto collaterale frequente è che si riduce drasticamente la loro capacità di amare (ad esempio, ne risulta una dissociazione del s e s s o dall’amicizia, dall’affetto, dalla cura e da altre emozioni sane e caratteristiche che aiutano i rapporti coniugali). Il loro lato s e s s uale diventa in un certo senso disumanizzato. Molti di loro sviluppano “un ego straniero” (o lato oscuro), il cui nucleo è una lussuria antisociale priva della maggior parte dei valori. Nel frattempo, l’aumento di m a s t u r b a z i o n e ottenuto mediante il consumo di p o r n o g r a f i a diventa più invadente nelle relazioni della vita reale. Il processo di condizionamento m a s t u r b a t o r i o è inesorabile e non regredisce spontaneamente. Il decorso di questa malattia può essere lento ed è quasi sempre nascosto alla vista degli altri. Di solito, è una parte segreta della vita dell’uomo, e come un cancro continua a crescere e a diffondersi. Raramente è reversibile, ed è anche molto difficile da trattare e guarire. La negazione da parte del tossicodipendente di s e s s o maschile e il rifiuto di affrontare il problema sono tipici e prevedibili, e questo quasi sempre porta alla disarmonia di coppia e coniugale, a volte il divorzio e, a volte, allo smembramento di altre relazioni intime” Tale citazione, tratta dal saggio P o r n o graphy’s Effects on Adult and Child (Gli effetti della p o r n o g r a f i a su adulti e bambini) del Dr. Victor Cline, mi sembra la più adeguata per dare inizio ad una breve esamina dei danni che il materiale p o r n o grafico (una volta difficilmente reperibile, oggi invece alla portata di tutti, minorenni inclusi) provoca nei confronti di chi ne fa abitualmente uso. Essa infatti, oltre a proporre una visione completamente disumanizzata dell’atto s e s s uale, è in grado di causare nell’ignaro utilizzatore una serie di problematiche, tra le quali alcune di particolare importanza. Come premessa vanno tenuti in considerazione gli studi del Dr. Jason Carroll e dei suoi colleghi (ampiamente citati nel Journal of Adolescent Research), i quali esaminando i dati provenienti da cinque università mettono alla luce che l’87% dei maschi e il 31% delle femmine fa uso di materiale p o r n o grafico. La nuova generazione ha posto la p o r n o g r a f i a come cardine per la propria educazione s e s s uale, l’uomo e la donna sono conseguentemente divenuti semplicemente delle droghe visive usa-e-getta, ed il s e s s o viene ridotto al mero piacere auto-provocato. Espressa questa premessa, cercherò di esaminare brevemente i principali danni che la p o r n o g r a f i a causa: 1. La cosìdetta “impotenza da p o r n o”, ossia la preferenza da parte dell’uomo di materiale p o r n o grafico invece che di una donna (fenomeno tragicamente in crescita). Questo fenomeno poc’anzi descritto ha contribuito al disastro demografico a cui assistiamo ai nostri giorni, infatti stando ai dati riguardanti la crescita demografica nel 1950 ogni Paese attualmente membro dell’Unione Europea aveva un tasso di fecondità superiore al 2.1, ossia quello necessario perché un popolo non si estingua. Attualmente tale tasso risulta utopistico nei medesimi paesi, dato che molti di essi sono in prossimità dell’1.3, altresì detto il più basso tasso di fertilità, dal quale è virtualmente impossibile risollevarsi. Va fatto notare che tale disastro demografico ebbe inizio tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, ossia dall’avvento della cosìdetta rivoluzione s e s s uale. Grande verità fu in questo ambito espressa dallo scrittore Tom Wolfe quando affermò che “Più la p o r n o g r a f i a diventa grande, minore è il tasso di natalità”. 2. Altro aspetto interessante viene evidenziato dall’antropologo di Cambridge J. D. Unwin, il quale nel suo libro S e x and Culture esamina ben ottantasei culture differenti per quanto concerne gli effetti della promiscuità s e s s uale e della selettività s e s s uale. Egli ha dimostrato (in una prospettiva perfettamente laica) che senza eccezioni  le culture praticanti una monogamia stretta in vincoli coniugali hanno saputo tirar fuori quelle che lui chiama  “energie creative sociali”, e hanno raggiunto lo zenit della produttività. Al contrario, le culture completamente prive di un sistema di controllo sulla s e s s ualità sono state sempre danneggiate dalla mediocrità e dal caos. Il pensiero di Unwin può essere sintetizzato in queste sue parole: “Nella storia umana, non c’è un solo esempio di società che abbia conservato le sue energie dopo una generazione completamente nuova che ha ereditato la tradizione di non insistere nella continenza pre e post-nuziale  [...]. La prova è che in passato una classe sociale che aveva raggiunto una posizione di predominio politico a causa della sua grande energia e che, nel periodo della sua crescita, aveva regole s e s s uali molto severe. Mantenendo la sua energia, essa ha dominato la società nella misura in cui ha mantenuto la continenza pre e post-matrimoniale”. 

3. Stando a quanto afferma Janet Epp Buckingham, responsabile di diritto e public policy della Evangelical Fellowship of Canada ad Ottawa, la liberalizzazione dell’attività s e s s uale provoca devastazioni nei rapporti familiari, distruggendo matrimoni e causando problemi psicologici derivanti dall’infedeltà. A tali problematiche vanno sommate quelle espresse da Jill Manning (rappresentante del Heritage Foundation di Washington), il quale afferma che “Dalla ricerca emergono numerosi effetti sistemici derivanti dalla p o r n o g r a f i a presente in internet, che stanno indebolendo la già vulnerabile cultura del matrimonio e della famiglia” e che “Inoltre, è molto difficile se non impossibile, per gli individui o le famiglie combattere da soli i numerosi effetti negativi messi in evidenza dalla ricerca”. 4. Facendo riferimento a diverse riviste scientifiche, vanno citate sei tendenze associate all’utilizzo della p o r n o g r a f i a: minore intimità matrimoniale e appagamento s e s s uale; infedeltà; maggiore appetito per la p o r n o g r a f i a e l’attività s e s s uale associata a pratiche violente, illegali o pericolose; maggiori difficoltà matrimoniali e rischi di separazione e divorzio; svalutazione della monogamia, del matrimonio, della paternità e della maternità; aumento del numero delle persone con comportamenti s e s s uali compulsivi e derivanti da dipendenza. Risulta quindi evidente che nonostante sia un atto solitario quello connesso all’uso di materiale p o r n o, l’impatto provocato da esso ricada sul nucleo familiare e sulla società intera. In poche parole, possiamo situare la p o r n o g r a f i a nell’ottica di una vera e propria piaga sociale. Per concludere, vorrei ricordare che teorie riguardanti una s e s s ualità svincolata da qualsivoglia morale e limite furono postulate a suo tempo dal marchese de Sade, il quale prospettava l’apertura di bordelli nei quali fosse possibile dare libero sfogo ad ogni tipo di perversione che non mi dilungherò a descrivere per questioni di buon gusto. Ad ogni modo, rammenterei anche che il de Sade morì pazzo nel manicomio di Charenton. Segnalato da anonimo e raccolto a cura di Piergiorgio Seveso Fonte

http://www.losai.eu/non-ci-viene-detto-sulluso-p-r-n-g-r-a-f-i-a/

Sollecito scarica Amanda: “La notte del delitto non era con me”

raffaele sollecito  -Redazione- In attesa dell’udienza per sapere se la Cassazione accoglierà l’istanza dei suoi difensori, Luca Maori e Giulia Bongiorno, per riaprire il caso una seconda volta, Raffaele Sollecito fa sapere questo: «Quella notte è certo che io era a casa mia a Perugia. Niente altro è sicuro».
 E quel niente altro può significare solo che non rientra più nella sua strategia difensiva.
Torna in auge il memoriale di Amanda Knox in cui di fatto viene descritto il delitto anche se in terza persona, per differenziare ruoli e ricostruire la notte maledetta. «Stando al contenuto del memoriale, nel quale Amanda Knox aveva parlato al singolare a proposito degli accadimenti di via della Pergola, l’americana ha posto soltanto se stessa sul luogo del delitto al momento dell'urlo».
 E ancora: «Sul coltello e sulla lama è stato trovato solo Dna di Amanda e non sono state repertare ed esaltate al luminol tracce miste Sollecito e Kercher all'interno della casa». 
«Il teste Quintavalle – scrivono ancora gli avvocati – ha affermato di aver visto Amanda Knox il mattino del 2 novembre, non ha menzionato la presenza di Sollecito in quei frangenti».
«Raffaele non conosceva Rudy Guede (il terzo condannato per l’omicidio) e non aveva alcuna ragione per volere la morte di Meredith Kercher».
Quindi l’ultimo affondo: il pubblico ministero, né le altre parti hanno mai chiesto l'esame dell'imputato Sollecito, il quale pertanto non si è mai avvalso della facoltà di non rispondere, anzi egli è intervenuto più volte in dibattimento rilasciando spontanee dichiarazioni, anche a chiarimento di taluni punti, avendo preso parte attivamente ai processi di primo grado, d'appello e di rinvio. 

http://www.articolotre.com/2014/06/sollecito-scarica-amanda-la-notte-del-delitto-non-era-con-me/

In autostrada da Rimini a Riccione in bicicletta. E’ caccia al ciclista della A14

Decine di telefonate alla polizia da parte di automobilisti increduli che sulla A14 hanno visto un uomo in bicicletta.
In autostrada da Rimini a Riccione in bicicletta. E' caccia al ciclista della A14-Redazione- In sella alla sua bicicletta lo hanno visto "sfrecciare" tra automobilisti increduli sull'autostrada A14, tra Rimini Sud e Riccione in direzione Ancona.
E' successo nel pomeriggio di domenica 29 giugno, quando un uomo in bicicletta è  stato visto entrare in autostrada al casello di Rimini sud e ha percorso il tratto fino a Riccione, poi, forse, accortosi di non essere sulla pista ciclabile del lungomare di Rimini, ma in autostrada, abbia deciso di uscire dall'A14, facendo perdere le sue tracce.
La performance del ciclista non è passata inosservata e, infatti, sono state decine le telefonate di automobilisti alla polstrada. 
Sul posto sono state inviate due pattuglie, ma del ciclista si sono perse le tracce. Verranno esaminate le riprese delle telecamere ai caselli.
Chissà se avrà pagato il pedaggio autostradale.

http://www.articolotre.com/2014/06/in-autostrada-da-rimini-a-riccione-in-bicicletta-e-caccia-al-ciclista-della-a14/

Abusa della figlia di sei anni: “In famiglia faccio come mi pare”

violenza minori-RedazioneUna badante filippina, madre di tre bambini, residente a Monteverde, è riuscita a far uscire dall’incubo la primogenita di tredici anni, a salvarla e salvarsi da una vita dibotte e abusi.
 La figlia ha svelato che il papà la molestava, accarezzandola, da quando aveva appena sette anni. Il padre-padrone, a sei mesi dall’arresto, sarà processato a piazzale Clodio per violenza sessuale aggravata e maltrattamenti in famiglia.
Al momento dell’arresto aveva gridato alla polizia «I figli sono miei e ne faccio quello che voglio».
Quando la moglie lo ha sorpreso accanto alla figlia lui ha fatto un balzo e si è giustificato parlando del bacio della buonanotte. La ragazzina, invece, fingeva di dormire. Una volta scoperto, l’uomo, per rabbia, ha spaccato porte, specchi e televisori.
La bambina racconta che stanotte il padre è andato da lei. Che dall’età di sette anni l’accarezza…».

http://www.articolotre.com/2014/06/abusa-della-figlia-di-sei-anni-in-famiglia-faccio-come-mi-pare/

Israele. Ritrovati senza vita i tre ragazzi rapiti in Cisgiordania: è caccia all’uomo

Alcuni soldati israeliani hanno ritrovato, nei pressi di Halchul, i corpi dei tre ragazzi rapiti in Cisgiordania. Le ricerche si concentrano ora su due militanti di Hamas, che, secondo il governo, si sarebbero resi responsabili dell'orribile delitto.
netanyahu-RedazioneI corpi dei tre ragazzi rapiti in Cisgiordania sono stati ritrovati da alcuni soldati israeliani, appartenenti alla Brigata Kfir, unità Maglan e pattuglie civile. 
La notizia è stata data per prima la televisione al Arabiya, attraverso un tweet. Successivamente, è stata confermata dall'esercito e dal premier Benjamin Netanyahu, che ha subito indetto una riunione d'emergenza.
Secondo quanto riportato dai media locali, i cadaveri si trovavano in una fossa poco profonda, seminascosti dai cespugli, in un'area vicino ad Halchul. Dai primi esami è emerso che sarebbero stati uccisi appena dopo il rapimento, probabilmente da due militanti di Hamas, verso cui è subito scattata la caccia all'uomo.
L'esercito ha infatti compiuto un'irruzione nelle loro abitazioni e ora si contano numerosi posti di blocco in tutta la regione. Il premier e la difesa hanno garantito giustizia per il terribile delitto.
Da parte sua, il Ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, ha espresso il suo «grandissimo dolore» per quanto avvenuto. 
"Siamo vicini a Israele in questo momento di grave lutto", ha spiegato la donna."Voglio porgere al governo e al popolo israeliano le condoglianze mie e dell'intero governo italiano per questi omicidi che condanniamo nel modo più fermo", ha proseguito il ministro.
"Mi auguro che sia fatta piena luce su quanto accaduto e che i responsabili di questo vile atto ne rispondano quanto prima davanti alla giustizia. Faccio appello a tutte le parti affinché mostrino che chi attenta alla sicurezza di Israele non potrà prevalere minando la via del dialogo, unica speranza di pace vera e duratura nella regione", ha dunque concluso.

http://www.articolotre.com/2014/06/israele-ritrovati-senza-vita-i-tre-ragazzi-rapiti-in-cisgiordania-e-caccia-alluomo/

Pornostar scomparsa. Arrestato il fidanzato per l’omicidio

pornostar scomparsa -Redazione- Accusato diomicidio volontario e occultamento di cadavere, è stato arrestato  Franco Mossoni il 55enne che avrebbe ucciso la pornostar Federica Giacomini, (in arte Ginevra Hollander) gettando successivamente il corpo nel lago di Garda.
L'ordinanza del gip di Vicenza Stefano Furlani è stata notificata a Mossoni nell'ospedale giudiziario di Reggio Emilia dove si trova rinchiuso per aver fatto irruzione vestito da Rambo la scorsa primavera all'ospedale San Bortolo di Vicenza.

http://www.articolotre.com/2014/06/pornostar-scomparsa-arrestato-il-fidanzato-per-lomicidio/

Egitto. Attentato al palazzo presidenziale, tre bombe e due vittime

Due ufficiali della polizia egiziana sono morti e altre venti persone sono rimaste ferite per lo scoppio di una serie di ordigni collocati al Cairo, non lontano dal palazzo presidenziale. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, in un discorso televisivo in occasione del primo anniversario della caduta di Mohamed Morsi, ha detto che "lo stato vendicherà" le vittime degli attentati dinamitardi di oggi 
Egitto. Attentato al palazzo presidenziale, tre bombe e due vittime-Redazione- Nel giorno del primo anniversario dellemanifestazioni di massa contro l'ex presidente Mohamed Morsi, tre bombe sono esplose vicino al Palazzo presidenziale del Cairo. Due sono i morti e almeno 20 i feriti.
L'esplosione della prima bomba ha causato il ferimento di 3 spazzini, mentre un secondo ordigno ha ucciso un colonnello della polizia e un altro ufficiale. Erano alla ricerca di altri ordigni da disinnescare. Una terza bomba, nascosta in un giardino vicino all'edificio, è stata disattivata. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, in un discorso televisivo in occasione del primo anniversario della caduta di Morsi, ha detto che "lo stato vendicherà" le vittime degli attentati dinamitardi di oggi nei pressi del palazzo presidenziale. 
La tensione resta alta nella capitale anche nei prossimi giorni. Morsi, infatti, venne deposto il 3 luglio di un anno fa e proprio il 3 luglio la "Coalizione anti-golpe", movimento in favore del presidente deposto, ha annunciato che sarà "la giornata della collera assoluta che segnerà l'inizio della fine del colpo di Stato". Esploderà il "vulcano della collera mantenendo la pace anche se l'autodifesa resta un diritto legittimo", ha fatto sapere con un comunicato pubblicato su Facebook.
Il gruppo jihadista Ajnad Misr, che ha rivendicato molti attentati avvenuti nella capitale, aveva avvertito recentemente di aver piazzato alcune bombe intorno al Palazzo presidenziale, aggiungendo di non averle fatte esplodere per evitare vittime tra i civili.
La settimana scorsa cinque esplosioni avvenute in alcune stazioni della metropolitana e alcune bombe in un tribunale e in un centro per telecomunicazioni hanno ucciso due persone e ne hanno ferite altre sei. Gli attentati sono avvenuti in risposta alla repressione degli islamisti in Egitto: le autorità giudiziarie hanno recentemente confermato 183 condanne a morte, tra le quali anche quella della Guida suprema dei Fratelli musulmani.

http://www.articolotre.com/2014/06/egitto-attentato-al-palazzo-presidenziale-tre-bombe-e-due-vittime/

Roma, Pigneto. Luxuria aggredita e minacciata “ho paura, sanno dove abito”

Aggredita a causa della sua battaglia contro lo spaccio di droga al Pigneto, quartiere dove abita.
Roma, Pigneto. Luxuria aggredita e minacciata "ho paura, sanno dove abito"-Redazione- Nuova aggressione, ieri sera, ai danni diVladimir Luxuria, protagonista, negli ultimi tempi, di una battaglia contro lo spaccio di droga al Pigneto, quartiere dove risiede ormai venti anni.
Erano circa le 19, Luxuria stava rientrando a casa quando un gruppo di persone straniere l'ha circondata. "Mi hanno insultata sbattendomi addosso bustine di droga – racconta l'ex parlamentare – Poi mi hanno minacciata di morte se avessi continuato a disturbarli nei loro affari. Una donna, credo una loro conoscente, si è messa in mezzo riuscendo ad evitare che l’aggressione diventasse fisica e sono riuscita ad entrare nel portone di casa. Anche un ragazzo che lavora nel vicino locale si è mosso in mia difesa". Sul posto è intervenuta una pattuglia, ma ormai il gruppo di aggressori si era dileguato.
Ha paura Luxuria, che racconta come il Pigneto fosse "un piccolo borgo felice, ma ora non è più così – e aggiunge – Ora mi sento spaventata e perdente perché lo spaccio non è diminuito".
"Vicinanza" a Vladimir Luxuria è stata espressa da Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. "Ci aspettiamo che arrivi la solidarietà di molti, anche dalle istituzioni e dalla politica – ha dichiarato -. Anche perché questa aggressione sembra dovuta all’impegno di Vladimir a favore della sicurezza e della legalità nel suo quartiere, cosa che le deve rendere merito e non violenza".

http://www.articolotre.com/2014/06/roma-pigneto-luxuria-aggredita-e-minacciata-ho-paura-sanno-dove-abito/

Aston Martin DP-100, nuova hypercar non solo 'virtuale'

Creata per videogame GranTurismo 6, sfila a Goodwood


Aston Martin DP-100, nuova hypercar non solo 'virtuale'






ROMA - Un 'player' sempre più importante (ha 20 milioni di utenti) sta rubando spazio ai Saloni dell'Auto tradizionali: è il videogioco GranTurismo che 'gira' sulla consolle Play Station 3 della Sony. Molte aziende automobilistiche creano automobili virtuali ad hoc, che diventano protagoniste delle appassionanti competizioni GT e che - in molti casi - prefigurano le concept reali e i successivi modelli di serie. Non stupisce quindi che un marchio famoso come quello di Aston Martin abbia scelto proprio il gioco GranTurismo 6 per far debuttare da luglio una sua inedita supercar, la DP-100 ed abbia anche deciso di verificare le reazioni del pubblico alla introduzione di una vettura 'estrema' dal punto di vista delle forme e del design com'è appunto questa berlinetta con motore V12 turbo collocato in posizione centrale, esponendola a Festival della Velocità di Goodwood. L'inedita DP-100 è stata progettata interamente alla Aston Martin, sotto la guida del responsabile del design Marek Reichman, la cui equipe ha impiegato sei mesi per passare dalla prima idea alla concretizzazione della 'matematica' e ai bozzetti in 3D indispensabili per creare le animazioni di GranTurismo 6 e realizzare poi la maquette in scala 1:1 esposta a Goodwood. L'ipotesi DP-100, con il suo poderoso V12 biturbo da 800 Cv, potrebbe però avere anche ricadute sui futuri programmi della Casa di Gaydon, in quanto un ulteriore avvicinamento tra Aston Martin e Mercedes, dopo i primi accordi di cooperazione tecnica, potrebbe anche portare ad un programma di costruzione in piccola serie di una hypercar, quale appunto potrebbe essere una vettura derivata dalla DP-100. Non è la prima volta che le Aston Martin 'entrano' nel videogioco automobilistico più popolare: era già successo con la DB7 Coupé e la Volante (nella prima edizione di GranTurismo) e successivamente anche con la One-77 disponibile anche nella GT6.

(ANSA)

Torino. Armando Spataro è ufficialmente il nuovo Procuratore capo, giuramento al Pala Giustizia

Si è insediato il nuovo capo della procura, Armando Spataro che ha ringraziato e definito  "due miei maestri di cui sarà impegnativo e stimolante insieme raccogliere l'eredita'" l'ex procuratore Gian Carlo Caselli e il procuratore generale Marcello Maddalena
Torino. Armando Spataro è ufficialmente il nuovo Procuratore capo, giuramento al Pala Giustizia-Redazione- "Orgoglioso ma anche preoccupato" dal raccogliere l’eredità di due predecessori come MarcelloMaddalena e Gian CarloCaselli. Così si è definitoArmando Spataro oggi dopo aver giurato come nuovo procuratore della Repubblica a Torino.
Lo ha fatto davanti ai massimi vertici della giustizia torinese, tra gli altri, del vice presidente del Csm, Michele Vietti, del giurista Gustavo Zagrebelsky, del procuratore generale Maddalena e del presidente della Corte d’appello, Mario Barbuto, emozionato da un incarico all'interno di una delle "procure più apprezzate del Paese".
A consegnare le chiavi dell'ufficio ad Armando Spataro, il vicario Sandro Ausiello. Una procura, quella di Torino, che brilla per la sua efficienza e per la sua organizzazione, grazie al lavoro di personaggi come Maddalena prima e Caselli poi.
"Forse per la prima volta in vita mia ho steso un testo scritto – ha spiegato Spataro – perché temo che l'emozione prenda il sopravvento". Nel suo discorso Spataro ha ricordato Bruno Caccia, ex procuratore torinese ucciso dalla 'ndrangheta, e Fulvio Croce, presidente dell'ordine degli avvocati ucciso dalle Br.
"Assumo questo nuovo incarico – ha proseguito il magistrato – con orgoglio e anche qualche preoccupazione, ma sono consapevole di entrare a far parte di un modello universalmente riconosciuto di organizzazione ed efficienza  e composto da sostituti caratterizzati da una sobrietà di fondo nella loro azione".
 Dopo anni passati a combattere la criminalità organizzata e ad occuparsi di terrorismo ed eversione, Spataro è stato investito della guida dell’ufficio giudiziario di Torino grazie ai sedici voti favorevoli espressi  nel Consiglio Superiore della Magistratura, contro gli otto presi dal suo diretto concorrente, il procuratore di Novara Francesco Saluzzo.
Spataro ha iniziato la sua carriera in magistratura all’età di 27 anni presso la Procura di Milano nel 1975. Tra i più importanti casi seguiti, il sequestro di Abu Omar è stato quello che gli ha dato maggiore notorietà.

http://www.articolotre.com/2014/06/torino-armando-spataro-e-ufficialmente-il-nuovo-procuratore-capo-giuramento-al-pala-giustizia/

Caso Yara. I legali di Bossetti non chiedono la scarcerazione e accusano “lo avete già condannato”

I legali rinunciano al riesame e puntano tutto sul processo. I legali di Bossetti sostengono l'innocenza del loro assistito: "Tutti l'hanno già condannato" tuona uno dei due avvocati all'uscita dal Tribunale di Bergamo. Da domani al via, a Parma, un contraddittorio tra le parti, alla presenza dei consulenti nominati dall'accusa e dalla difesa.
Caso Yara. I legali di Bossetti non chiedono la scarcerazione e accusano "lo avete già condannato"-Redazione- La difesa di Massimo Bossetti, il presunto omicida di Yara Gambirasio,non presenterà istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame "per una strategia difensiva". Lo fanno sapere i due difensori, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, che non ritengono"opportuno" in questo momento chiedere la scarcerazione del loro assistito.
I due legali hanno ritenuto opportuno concentrarsi sullo studio della corposa inchiesta su cui la Procura di Bergamo ha lavorato fin dal 26 novembre 2010, giorno della scomparsa della 13enne di Brembate di Sopra.
Fino a domenica hanno mantenuto il massimo riserbo su questa scelta processuale, lunedì alla scadenza dei termini hanno preferito non rivolgersi al Tribunale del Riesame, ma non hanno messo in dubbio l'innocenza del loro assistito. Appare sempre più probabile, invece, la scelta del pm Letizia Ruggeri di chiedere il giudizio immediato.
Lunedì mattina, all'uscita dalla procura di Bergamo, Salvagni ha parlato con i numerosi giornalisti presenti: "Per voi la sentenza è stata già scritta. Tutti l'hanno già condannato, e radio-carcere altrettanto. E' una persona provata, sa di avere contro il mondo, e nonostante tutto giura sulla sua innocenza e ci chiede di far di tutto per dimostrarla". 
"Continuiamo a credere nella sua innocenza, – ha poi proseguito il legale – si tratta di una strategia difensiva: non vogliamo svelare ora le nostre carte, cercheremo di dimostrare in dibattimento quelle che sono le spiegazioni alternative date dal nostro assistito alle accuse degli inquirenti".
Intanto inizierà martedì a Parma, in contraddittorio tra le parti quindi anche alla presenza dei consulenti nominati dalla difesa e dalla famiglia della vittima, l'analisi da parte degli esperti del Ris dell'auto (una Volvo grigia familiare) e del furgone Iveco di Bossetti. Elementi scientifici le cui risultanze andranno ad affiancare gli indizi nei confronti del 44enne carpentiere e si uniranno all'analisi di quanto sequestrato, di recente, in casa e nella legnaia dell'indagato.
In particolare l'attenzione dei carabinieri si focalizzerà sul furgone, uno simile è stato inquadrato da una telecamera in un orario compatibile con la scomparsa di Yara, e su due piccoli coltelli trovati tra gli attrezzi di Bossetti. Coltellini, viste le piccole dimensioni, che potrebbero combaciare con l'arma descritta dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo per colpire più volte Yara. Difficile però ipotizzare che, a quasi quattro anni di distanza, Bossetti abbia conservato il coltello con cui avrebbe ferito la 13enne.

http://www.articolotre.com/2014/06/caso-yara-i-legali-di-bossetti-non-chiedono-la-scarcerazione-e-accusano-lo-avete-gia-condannato/

Vietato l’ingresso in tribunale se si indossano abiti troppo succinti

Il presidente del Tribunale di Brindisi, Francesco Giardino, ha affisso una nota in cui vieta l'ingresso alle persone che indossano abiti trasparenti, infradito o magliette troppo scollate.
Vietato l'ingresso in tribunale se si indossano abiti troppo succinti -Redazione- Come ogni anno allo scoppiare dall'estate si ripropone lo stesso dilemma: come  vestirsi per recarsi al proprio posto di lavoro? Alcuni luoghi di lavoro più di altri, però, richiedono una certa sobrietà nel vestiario, che spesso, per colpa del troppo caldo, viene disattesa, costringendo qualcuno a indossare le vesti del "moralizzatore" per riportare i lavoratori a scelte di vestiario più "decorose".
Il "moralizzatore" in questo caso è stato il presidente del Tribunale di Brindisi,Francesco Giardino, che ha firmato di suo pugno una nota protocollata con cui impone uno stop alle minigonne e agli abiti troppo scollati. 
L'avviso è stato affisso all'ingresso degli uffici giudiziari, proprio accanto al metal detector utilizzato per il controllo degli esterni. Le prescrizioni valgono per tutti: per avvocati, magistrati, giornalisti e per l’utenza.
"Per evitare il reiterarsi di situazioni incresciose – scrive il presidente – si informa che l’ingresso non è consentito alle persone vestite in modo non decoroso".
Per "non decoroso" si intende, a quanto specificato, "pantaloncini, salvo che costituiscano elementi di divisa degli appartenenti alle forze armate, vestiti eccessivamente scollati o trasparenti, minigonne, ciabattine infradito" e via discorrendo.
Il provvedimento è in vigore dal 24 giugno scorso, a vigilare sulla sobrietà degli abiti indossati da coloro che vogliono varcare la soglia del Palazzo di Giustizia, ci sono le guardie giurate che hanno già impedito, questa mattina, a una donna di varcare la soglia, perché vestiva un abitino nero: la gonna era troppo corta e le bretelle troppo sottili, così è rimasta fuori.
Le statuizioni hanno fatto sorridere più di qualcuno, oggi, dentro e fuori le aule di giustizia dove, proprio per l’entrata in vigore delle nuove regole, lo stile di tutti è apparso molto piuttosto castigato. 
Il provvedimento, però, ha suscitato anche alcune proteste in quanto, in molte aule l'aria condizionata è completamente in tilt e nei giorni scorsi è stato necessario l'intervento del 118 per soccorrere persone che avevano accusato un malore per via del forte caldo.

http://www.articolotre.com/2014/06/vietato-lingresso-in-tribunale-se-si-indossano-abiti-troppo-succinti/

New York. Cade sui binari della metro, le passano sopra tre treni, ma è viva

Ubriaca è caduta sui binari della metro a New York ma è sopravvissuta al passaggio di ben tre treni, riportato solo pochi graffi.
New York. Cade sui binari della metro, le passano sopra tre treni, ma è viva-Redazione- Una donna è sopravvissuta dopo esserecaduta sui binari della metropolitana ed essere riuscita ad evitare l'impatto con tre treni che le sono passati sopra.
Lei è Mary Downey, 22 anni, domenica sera è entrata, barcollando perché evidentemente ubriaca, nella stazione della metropolitana di Times Square, New York, sulla 49/ma strada.
Ad un certo punto, mentre aspettava il treno, forse per un colpo di sonno, ha perso l'equilibrio ed è caduta sui binari, proprio mentre sopraggiungeva il convoglio della linea N. Non avendo la forza per rialzarsi e mettersi in salvo, Mary si è accovacciata nello spazio tra i binari, mentre il treno le passava sopra. Ed è rimasta accovacciata, forse paralizzata dalla paura, anche all'arrivo di un secondo treno, il quale le è di nuovo passato sopra.
Il macchinista del terzo convoglio si è accorto di qualcosa sui binari, ma pensando fosse un sacco della spazzatura lanciato sui binari, ha tirato dritto. Quando si è accorto che era una persona era ormai troppo tardi. Così per la terza volta la ragazza, appiattendosi il più possibile sui binari, ha sentito il treno passare sopra la sua testa.
A questo punto il macchinista del treno ha lanciato l'allarme, sono arrivati i soccorsi che sono riusciti a portare in salvo la ragazza.
La donna è stata portata in ospedale e se l'è cavata solo una spalla rotta.

http://www.articolotre.com/2014/06/new-york-cade-sui-binari-della-metro-le-passano-sopra-tre-treni-ma-e-viva/